PARIGI – Né uomo, né donna. Né etero, né gay. Né libera, né sposata. Madame H su tutti questi argomenti non ha mai voluto parlare. È un personaggio strano che da un anno scuote le coscienze dei gay francesi. Ora si propone di diventare sindachessa di Parigi e parte con una campagna elettorale che promette scintille. La rincorsa per la sua carriera politica l”aveva presa già l”anno scorso creando l”associazione “Omosessualità e borghesia”. Scopo ufficiale quello di riconciliare i gay con i valori borghesi. Secondo fine, quello di farsi conoscere e quindi votare alle prossime legislative del 2001. Schierata in che partito? Né a destra, né a sinistra. Lei è politicamente scorretta. E lo ha dimostrato anche quando l”abbiamo incontrata.
“Sì, sì, certo. Ci mancherebbe. Ho già uno slogan: Vota Madame H e metti fine alla Parigi popolare”.-Non credevamo volesse veramente candidarsi al Comune di Parigi…
-Ma, Madame, non dica così, in fondo meglio “poveri ma belli” no?
“No, no, poveri no. Belli sì”.
-Non ne dubitavo… Ma lei da che parte si schiera? Con che partito?
“Sono centrista, della corrente dell”ex presidente della Repubblica Valéry Giscard D”Estaing, un uomo talmente chic. Ma sono una centrista che ha molti amici nella “gauche caviar” (la sinistra caviale, come in Francia si definiscono i borghesi di sinistra stile Jack Lang, ndr). Ma io comunque non faccio politica eh. Non mi presento con nessun partito”.
-Ma come, si vuole candidare al Comune di Parigi e non ha un partito?
“No, mi voglio candidare ma da sola. Sola contro tutti. E soprattutto contro le lobby gay. Che mi censurano e diffondono il cattivo gusto”
“La prima cosa che farò è quella di sopprimere i parcheggi per handicappati e riservare questo posto alle Limousine”.- Può anticipare le linee guida del suo programma?
-Fa come Berlusconi, parla come se fosse già stata eletta. E poi non le pare che questa misura sia un po” troppo drastica e impopolare?
“No, no, è un grosso problema quello di parcheggiare una Limousine a Parigi. La gente lo sa e per questo mi voterà”.
-Se lo dice lei… Passiamo ad altro, ogni primo cittadino ha un compagno al suo fianco… “Considero la domanda che sta facendo di basso profilo. In quanto presidente dell”associazione “Omosessualità e borghesia” considero il rispetto della vita privata un valore primordiale”.
-Non si arrabbi, volevo solo dire che si farà accompagnare nelle cerimonie pubbliche da qualcuno…
“Madame H sa portare benissimo da sola la sua borsetta. Ciò che è segreto deve restare segreto, altrimenti che segreto è… No?”
-Ci parli dello scopo dell”associazione “Omosessualità e borghesia” che ha fondato… “Intendo riconciliare gli omosessuali con i valori borghesi. Il buon gusto, il “savoir vivre”. Qualche anno fa omosessualità faceva rima con raffinatezza. Poi la grammatica s”è messa di mezzo e tutto è finito…”.
-Lei ad un certo punto si è trovata a confronto con realtà difficili. Ha scoperto che esistono anche dei gay poveri…
“E” stato uno choc. Mi sono detta che già non è facile tutti i giorni essere dei gay “normali”, cioè ricchi, figuriamoci essere dei gay poveri. Mon Dieu. Non oso immaginare”.
Ma, guardi, non credo sia normale essere ricchi… “Ah no?”.
Cosa si propone di fare per aiutare gli omosessuali nel bisogno?
-Si è accorta che esistono anche le lesbiche…”Ho creato una fondazione per i poveri di San Sebastiano di Ibiza e di Santa Rita di Lesbos”
“Le voglio convincere a riconciliarsi con gonne, abitini e tailleur Chanel”.
E” vero che le sue vere nemiche sono le Drag queen?
“Le trovo volgari. Danno un”immagine troppo degradata dell”omosessualità”
-Come si aderisce a “Omosessualità e Borghesia”?
“L”adesione costa solo un milione di lire e dà diritto ad un manuale di “savoir-vivre” e a un abbonamento per sei mesi a Madame Figaro”.
di Giacomo Leso – da Parigi
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