Un paese in cui gli omofobi ormai minacciano impunemente la vita degli attivisti come Cathy La Torre. Lo Stato deve battere un colpo!
Il clima si è fatto davvero avvelenato per la comunità LGBTI in Italia. Questa mattina l’attivista e avvocata bolognese Cathy La Torre ha ricevuto una minaccia di morte via messaggio da un profilo fake di Facebook. Non sono pochi gli episodi di intimidazioni a danni di persone LGBTI da qualche mese a questa parte.
È stata la stessa La Torre a denunciarlo, prima sul social network e poi in Questura, dove ha subito sporto denuncia: “Questo è il “buongiorno” che ho ricevuto: «pedala che mentre pedali ti arriverà un colpo di pistola in fronte»”.
Decine i messaggi di solidarietà e le condivisioni del post di La Torre, che in risposta ha promesso di non lasciarsi fermare dalla paura. Non hanno avuto fine nel frattempo anche le minacce a cui da mesi sono sottoposti Luca Paladini e il compagno Luca Caputa, dei Sentinelli di Milano. Solo oggi Caputa ha pubblicato l’ennesimo vile messaggio arrivato da un profilo fake.
Nel testo stavolta vengono avanzate minacce di morte verso la madre dell’attivista, oltre ai costanti insulti omofobici e alla promessa di violenza.
Cosa ne pensa di tutto questo il governo Conte? Sono minacce inesistenti come le famiglie arcobaleno per il ministro Lorenzo Fontana? Siamo anche nel mese del Pride, il sottosegretario alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora dimostri che esista!
Sa com’è, un solo post su una sola manifestazione, quella di Torino ça va sans dire, con le parole della compagna di partito Chiara Appendino, è un po’ poco.
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