Si è conclusa proprio come era iniziata, ovvero con un bagno di folla, la 32a edizione di Festival MIX Milano di Cinema Gaylesbico e Queer Culture, andata in scena dal 21 al 24 giugno tra il Teatro Strehler e lo Studio Melato.
Poco più di 3 giorni di festa cinematografica, con 50 proiezioni e sale prese d’assalto, grazie all’idea di lanciare un ‘ticket unico’ da 10/15 euro per poter assistere a tutte le proiezioni. Fila interminabile per prendere parte alla serata conclusiva, impreziosita dalla pungente ironia di Martina Dell’Ombra, che ha letto una fantomatica ed esilarante lettera inviata dal Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, e dalla duplice presenza di Trudie Styler ed Alex Lawther, ovvero regista e protagonista di Freak Show.
A far suo il Festival, forse un po’ a sorpresa, il canadese Venus di Eisha Marjara, premiato dalla giuria composta da Barbara Sorrentini, Maria Laura Ramello, Benedetta Barzini, Monica Romano e dal sottoscritto perché ‘capace di trattare con ironia e semplicità le tematiche relative all’identità di genere, alla genitorialità e all’autodeterminazione, riuscendo a narrare in modo brillante realtà troppo spesso relegate al dramma, qui invece trasformate in messaggio di speranza‘.
A ritirare il premio, sul palco, il produttore del film (che ha annunciato una papabile serie tv tratta dalla pellicola) e la regista Marjara. Tra i documentari in gara ha invece trionfato all’unanimità lo straordinario Mr. Gay Syria di Ayşe Toprak, premiato dalla giuria composta da Marina Spada, Alessandro Uccelli e Mattia Colombo “per aver raccontato, con grande capacità filmica e sensibilità, la vita e le difficoltà di chi è costretto a vivere la doppia esclusione di clandestino fra i clandestini, ma non smette di sperare in un domani di rispetto e uguaglianza“. Menzione speciale, tra i doc, al brasiliano Bixa Travesty di Claudia Priscilla & Kiko Goifman, in quanto in grado di “raccontare il corpo come territorio di scontro/incontro di linguaggi e lessico, ridefinendo l’identità nella sua complessità“. Un altro premio ai doc è arrivato da LaF, che si occuperà del doppiaggio e della distribuzione italiana del titolo in questione, ed è andato a The Passionate Pursuit of Angela Bowen di Jennifer Abod, “per la capacità di raccontare la complessità di una donna apparentemente semplice. Attraverso le parole di chi l’ha conosciuta, Angela Bowen, danzatrice, insegnante, madre, attivista omosessuale, brilla per il suo grande entusiasmo, passione e tenacia, sul palcoscenico come nella lotta per i diritti propri e altrui“.
La giuria del concorso Cortometraggi, composta da un gruppo di giovani coordinati dal tavolo formazione del Milano Film Network, ha invece premiato il canadese Marguerite di Marianne Farley, “per l’originalità del tema trattato che ci ha fatto riflettere su una realtà troppo poco presa in considerazione, ovvero il tema dell’ageing, la sessualità e l’affettività vissuta dalle persone anziane, legata al confronto generazionale tra due donne lesbiche; confronto che ha messo in evidenza i passi avanti che ha fatto la comunità LGBT+ in un lasso temporale davvero breve“. Menzione speciale a Calamity di Séverine De Streyker & Maxime Feyers.
La menzione Cultweek al Miglior Lungometraggio è andata a Marilyn di Martín Rodríguez Redondo, mentre il premio del pubblico è stato assegnato all’olandese Just Friends di Ellen Smit. Una 32esima edizione, quella del Festival MIX Milano di Cinema Gaylesbico e Queer Culture, superiore alle più rosee attese, con una partecipazione monster che ha visto Milano capitale d’Italia della cinematografia LGBT per un lungo weekend di proiezioni, musica, socialità, dibattiti e stimoli culturali.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.