Paul Verlaine nasce il 30 marzo 1884, a Metz, una città che si trova nel nord-est della Francia. Padre della poesia simbolista francese, con la sua tecnica è stato un giovane esempio per tutti i suoi colleghi dell’epoca. Le sue opere sono semplice e malinconiche, sensibili, ma anche erotiche, esplicite, che potremmo oggi definire “vietate ai minori”.
Poeta maledetto. Così veniva definito Paul Verlaine, per la sua relazione con il giovanissimo Arthur Rimbaud. Per l’epoca, naturalmente, un amore impossibile da vivere. Ma la relazione tra i due non fu per nulla semplice.
Il genio libero di Paul Verlaine
Prima di incontrare Arthur Rimbaud, il poeta inizia a farsi conoscere per seguire le scie di Charles Baudelaire. Abbandona lo stile classico e conosciuto per scrivere poesie composte da versi irregolari, estremamente liberi e musicali. Una poesia volutamente vaga, che non descrive semplicemente un’azione o una persona, ma che trasmette anche un’emozione, facendo immaginare al lettore la realtà nella testa dell’artista.
Accanto alla musicalità delle sue poesie, dove la rima non interviene praticamente mai, Paul Verlaine realizza delle opere dedicate proprio al suo amore con Arthur Rimbaud, come “Crimen amoris” (per leggerla, disponibile a questo link). Altre, come “Bruxelles – Chevaux de bois” e “Le bon disciple“, entrambe del 1872, oppure “Explication” , “Révérence parler: Autre” (del 1889) sono più complesse, ma a un’analisi attenta è possibile coglierne la chiave omosessuale, in realtà poco nascosta. Altra opera è “Hombres”, criticata duramente per i suoi versi espliciti e orgogliosi dedicati all’omosessualità.
La tragica relazione tra Paul e Arthur
Paul Verlaine conosce Arthur Rimbaud agli inizi degli anni’ 70, quando quest’ultimo aveva appena 17 anni. Tra i due colleghi nasce subito un’intesa attrazione, nonostante Verlaine fosse sposato e avesse anche un figlio neonato. Ma non è una relazione sana: il poeta diventa succube del ragazzo, e per lui decide di scappare da Parigi, andando a Londra e a Bruxelles, lasciando la famiglia.
La loro storia è fatta di continue discussione e amore, di vagabondaggio, di abuso di alcol e droga. Il Paul Verlaine borghese, abituato a frequentare i salotti letterali, non esiste più. Il poeta maledetto continua una relazione tossica fino al 1873, quando decide di tornare dalla moglie. In quell’anno, i due amanti erano a Bruxelles. E’ qui che Verlaine scappa, rifugiandosi in un hotel della città. Rimbaud, una volta rintracciato, cerca di riallacciare i rapporti, senza riuscirci e venendo addirittura ferito da due colpi di pistola, sparati dallo stesso Verlaine.
Per questo fatto e per l’accusa di sodomia, Verlaine costretto a due anni di reclusione. Durante la prigionia, diventa cattolico e continua a scrivere opere su opere, alcune di successo, altre ignorate. Uscito di prigione divorzia dalla moglie, che non lo ha mai perdonato di aver lasciato lei e il figlio da soli. Da personaggio abbastanza celebre, inizia a bere e a frequentare prostitute, scrivendo le opere più erotiche, dedicate anche a Rimbaud, che nel frattempo era tornate nella sua terra natale, Roche (a est della Francia, nelle Ardenne).
Muore nel 1896, a 51 anni, di tifo.
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