Ma ora che la popolazione LGBT è libera di mostrarsi e dichiararsi, sorge spontanea una domanda: quante sono le persone LGBT? Ci sono molte ragioni per farsi questa domanda e soprattutto per cercare una risposta, ragioni che riguardano soprattutto i diritti e la salute di questa minoranza.
Ora per la prima volta gli esperti di 21 agenzie federali negli Usa stanno lavorando a un progetto per dare una risposta il più possibile affidabile. La stessa comunità LGBT, che per anni ha combattuto per la sua visibilità, ribadisce l’importanza di contarsi perché quando non ci sono dati su una comunità è come se essa non esistesse.
Ma il problema è che non si può spezzare l’arcobaleno e metterlo in tante scatole precise perché l’identità sessuale non è né consapevole né determinata nel tempo. E’ fluida per sua natura. Non per niente un recente sondaggio vede i ragazzi di 20 anni per il 33% definirsi nel mezzo tra le categorie ” esclusivamente omo” e “esclusivamente etero”, contro l’8% delle persone sopra i 45 anni.
La situazione è complessa: molti semplicemente non hanno una loro identità sessuale univoca. Altri fanno sesso in un modo ma si definiscono in un altro per problemi di accettazione. E soprattutto rispondere a domande così intime ha riflessi così forti sulla privacy e sul rapporto individuale con le istituzioni che molti si rifiutano di rispondere.
Una strada è quella della California che passa attraverso i medici che chiedono ai loro pazienti quali siano le loro preferenze sessuali garantendo poi l’anonimato. L’anonimato si è rivelato infatti un’arma vincente per ottenere, ad esempio, la collaborazione spontanea dei pazienti sieropositivi, senza il quale non ci sarebbero la compliance alle cure mediche post contagio da hiv né l’adesione ai test hiv.
È in particolare grazie a un uomo sconosciuto ai più, Gary Gates, direttore dell’Ucla’s Williams Institute, se sappiamo qualcosa della popolazione LGBT. Quando si chiede a Siri quanta parte della popolazione è gay, Siri risponde in base a studi condotti da Gates. La stessa Corte Suprema che nel 2015 ha deciso a favore dei matrimoni gay, ha citato Gates nella sentenza. È lui che ha stimato in 65mila le persone LGBT nell’ esercito americano, un numero che ha avuto la sua importanza nell’abolizione del divieto per gli omosessuali di entrare a far parte dell’esercito. Fu lui a contestare su basi scientifiche i politici conservatori che sostenevano “non ci sono gay nel mio distretto elettorale” dimostrando che la popolazione LGBT è nel 99% dei distretti.
Le 21 agenzie coinvolte nello sforzo di indagine stanno producendo un questionario che tenga conto delle differenze linguistiche tra varie classi di età, di reddito e di colore della pelle. Lo stesso termine “queer” infatti può avere connotazioni offensive o essere banalmente accettato da classi sociali differenti. I risultati sono previsti per la fine dell’anno.
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