Da quasi 5 anni, oramai, il forzista Andrea Romizi è sindaco di Perugia, avendo battuto nel giugno del 2014 il sindaco uscente Wladimiro Boccali. Romizi, primo amministratore di centrodestra del capoluogo umbro dal 1946, corre ora per un secondo mandato, dopo aver più volte osteggiato la comunità LGBT. Ed è anche per questo motivo che Omphalos, associazione LGBT di Perugia, ha dato vita ad una campagna contro l’attuale sindaco: “Perugia non si Lega”.
Evidente il gioco di parole, causato dal simbolico “bacio politico” tra Romizi e la Lega di Matteo Salvini.
“La Lega rappresenta tutto ciò contro cui la nostra associazione si batte sin dalla sua fondazione”, hanno tuonato da Omphalos. “Le posizioni e i valori espressi dal partito del Ministro Salvini sono in aperto contrasto con gli ideali di accoglienza, autodeterminazione, inclusione e antidiscriminazione che hanno caratterizzato la storia della nostra città e per i quali la nostra associazione lavora ogni giorno. Omphalos è un’associazione apartitica, non si candida alle competizioni elettorali ed è aperta a tutte le forze politiche che ne sposano i valori, ma è nostro preciso dovere, nei confronti della comunità LGBTI e della cittadinanza, mettere in guardia da tutte le posizioni apertamente omofobiche, razziste e sessiste, come quelle della Lega, un partito che ha scelto di cavalcare le paure per imporre un modello di città e di Paese dove minoranze e soggettività più deboli sono emarginate e private di diritti”.
Parole chiare e durissime, quelle espresse dall’associazione, con tanto di provocatorio bacio fotografico tra Romizi e il vicepremier leghista.
Il Sindaco uscente, che si candida a guidare la città per altri cinque anni, ha scelto espressamente di allearsi e di condividere programmi, progetti e valori con la Lega, che è già diventato il suo principale sponsor. Un sindaco che 5 anni fa si presentava alla città come un giovane civico e moderato, si è mostrato in realtà, nel giro di poco tempo, come il miglior supporter dei peggiori ambienti della destra ultracattolica e reazionaria, prima opponendosi al riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero e poi conducendo una battaglia politica contro un bambino di appena pochi mesi, il piccolo Joan, lasciandolo per lungo tempo senza documenti e identità per il solo fatto di avere due mamme. Battaglia politica persa disastrosamente grazie all’intervento dei giudici che, con ben due sentenze, in primo grado e in appello, hanno ordinato al primo cittadino di trascrivere quell’atto di nascita.
“Questo legame tra il Sindaco Romizi e la Lega di Salvini“, concludono da Omphalos, “che abbiamo scelto di rappresentare con un bacio, con l’unico bacio che non ci piace, lo comunichiamo alla città con una provocazione che ha il preciso obiettivo di ricordare che le alleanze si scelgono e qualificano le proprie proposte. E il candidato sindaco Romizi ha fatto la sua scelta schierandosi con la Lega e contro i valori fondanti della nostra città“.
L’incredibile e immotivata battaglia contro il piccolo Joan, che Romizi ha perso su tutti i fronti, ha visto Perugia finire sulle pagine dei quotidiani d’Italia in più e più occasioni, scatenando la reazioni delle associazioni LGBT della città. In rivolta contro un 2° potenziale mandato.
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