Ieri sera terza serata del Festival di Sanremo, dedicata alle cover ma non solo. L’inizio è stato destinato ai Giovani, mentre il finale ha visto la risoluzione del mini ballottaggio tra i 6 Big a rischio eliminazione. Una serata lunghissima, interminabile. Che noi di Gay.it abbiamo commentato in diretta su Twitter. Ecco i nostri 5 momenti top e i 5 flop.
TOP
1
Ovviamente Mika. Che dire, un momento super atteso e che non ha deluso le aspettative. Mika ha dialogato letteralmente con l’orchestra, per l’occasione trasfiguratasi in organismo vivente e parlante, ha portato il suo dirompente e coloratissimo show sul palco dell’Ariston, ha emozionato e tonificato gli animi. Memorabile l’appello rainbow lanciato tra una canzone e l’altra: “La musica cambia il colore della mia anima. È molto bello essere di tutti i colori, se qualcuno pensa che un arcobaleno sia pericoloso perché rappresenta tutti i colori del mondo… beh, peggio per lui, lo lasciamo senza musica“.
GRAZIE MIKA. #sanremo2017 pic.twitter.com/ow6yA8WIJr
— Gay.it (@gayit) 9 febbraio 2017
2
Tra le cover più belle sicuramente la versione Sempre e per sempre di Fiorella Mannoia, che quando prende in mano i brani dei grandi cantautori italiani diventa una vera fuoriclasse, e poi la bellissima Paola Turci, con un outfit pazzesco, che con la sua versione di Un’emozione da poco della Oxa ha riempito il palco di stile e carisma. Ovviamente super bravo Ermal Meta.
Fiorella. #sanremo2017 pic.twitter.com/Yson4bZaIX
— Gay.it (@gayit) 9 febbraio 2017
3
I loro brani, insomma, niente di che ma menzione speciali per i tre boni della serata: Nesli, Fabrizio Moro, Raige, e per qualcuno anche Francesco Gabbani. Grazie ragazzi, ci avete aiutato ad arrivare fino in fondo.
Resto sveglio solo per rivedere le orecchie di Nesli. #sanremo2017
— Gay.it (@gayit) 9 febbraio 2017
4
Tenerezza a manetta per il momento dedicato alla nonnina di 105 anni in platea, che ha cantato e dimostrato più lucidità di Carlo Conti che, goffamente, ha tentato di intervistarla.
5
I titoli di coda che hanno posto fine a una serata davvero troppo lunga. Un’apparizione salvifica.
FLOP
1
Il coro dell’Antoniano già di per sé non è che prometta tutto ‘sto sex appeal, poi insomma, almeno inventatevi un modo per renderlo interessante. Fate cantare qualcosa di nuovo all’esercito di pargoli telecomandati. No, niente. Praticamente hanno fatto la soundtrack della Prova del cuoco della Clerici.
LE TAGLIATELLE NO #sanremo2017 pic.twitter.com/GlwygA3cBH
— Gay.it (@gayit) 9 febbraio 2017
2
Noia e assenza di senso per l’ospitata delle due figlie d’arte, anzi una a dire il vero nipote, Annabelle Belmondo e Anouchka Delon. Ce le saremmo evitate volentieri.
3
Momento dispiacere per Samuel: il cantante dei Subsonica – che col suo pezzo in gara ci piace e funziona – per la cover ha cannato alla grande. Ho difeso il mio amore dei Nomadi, un pezzo non adatto alla sua voce. È la sua canzone preferita, ha detto, ma purtroppo questo non conta se ce la fai tutta calante.
4
Cafone totale Conti che ha fatto il verso a Mika, insinuando che la popstar, parlando in italiano, abbia una accento alla Stanlio e Ollio. Una roba da comicità di 30 anni fa, come un po’ tutto Conti, peraltro.
5
Bocciati sempre più bocciati i comici. Crozza è proprio uno dei più sopravvalutati in circolazione. Per qualche roba buona (forse) fatta in passato ora gode di questo status da guru della risata che proprio non merita e Luca e Paolo hanno cercato di fare gli aulici, snocciolando perle di retorica e pure un poco omofobe che per fortuna non son durate a lungo.