L’iconografia di San Sebastiano martire, militare romano ucciso per aver confessato la propria conversione al Cristianesimo, ha dato luogo a numerose interpretazioni ‘profane’.
Il corpo svestito e trapassato dalle frecce, unito allo sguardo in estasi, diventerà infatti una figura di riferimento nell’immaginario omoerotico fin dal celebre dipinto di Guido Reni, che ispirerà il fotografo giapponese Mishima e i suoi epigoni.
San Sebastiano è una delle icone gay più celebri della storia dell’arte, con tanto di controverso film diretto da Derek Jarman nel 1976, che vedeva il giovane soldato amante dell’imperatore. Interamente girato in latino, Sebastiane è ancora oggi l’unico film mai girato in Inghilterra (e anche in Sardegna) distribuito con sottotitoli in inglese, con Leonardo Treviglio nei panni di Sebastiano, nudi integrali, un divieto ai minori di 18 anni e l’omoerotismo a farla da padrone.
Da ArteTv, invece, ecco arrivare questo breve documentario sottotitolato in italiano sulla rappresentazione di San Sebastiano, passando da Caravaggio a Pierre et Gilles.
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san sebastiano non è morto perchè trafitto dalle frecce , e mishima non ha avuto la sua prima erezione guardando la riproduzione del quadro di guido reni, ha avuto invece la sua prima eiaculazione che ha sparso gocce di sperma ovunque, e la parte più erotica è quando il suo corpo fu buttato nella cloaca massima