Dal 26 ottobre all’1 novembre è stata organizzata la settimana della consapevolezza asessuale.
Chi è una persona asessuale? Non fa sesso? E’ impotente? Non ha un pene o una vagina? Sono queste le domande a cui gli asessuali devono rispondere, quando si dichiarano tali. Cos’è l’asessualità? Ecco la domanda principale a cui si darà una risposta soddisfacente nella settimana a loro dedicata.
Sono il 2% della popolazione mondiale, 140 milioni di persone. Dispersi in tutto il mondo, gli asessuali sono sempre descritti in modo errato o non completo, e questa è la settimana giusta per capire bene questa “etichetta” della comunità LGBT+.
Un o una asessuale fa sesso?
La risposta è si. Una persona asessuale può avere rapporti sessuali come tutti, e lo fa. Ma semplicemente non ne sente il bisogno impellente, non ha cioè la “voglia” di fare sesso, come capita a tutti. Nonostante non abbia questa necessità, prova piacere durante il rapporto, e solitamente lo fa per far godere il partner (che non deve essere necessariamente asessuale), per avere un figlio o semplicemente per stare vicino al suo partner in una condizione più intima.
Ma mentre non sentono la necessità di fare sesso, hanno come tutti bisogno di una relazione e di un rapporto sentimentale con un’altra persona. Le persone asessuali, quindi, possono innamorarsi. Esattamente come tutti.
La consapevolezza asessuale
Prima del 2001, la comunità asessuale era praticamente sconosciuta. Almeno fino a quando David Jay fonda la Aven: Asexuality Visibility and Education Network, una comunità creata appositamente per far conoscere persone asessuali, in qualsiasi parte del mondo. Quattro anni dopo, il progetto arriva anche in Italia, fondando un forum con le stesse finalità.
Tra il 2014 e il 2015, grazie ai gay pride e vari eventi della comunità (lgbtqiA), il gruppo asessuale di Milano si fa conoscere. Ma ci sono voluti oltre dieci anni prima di ottenere la visibilità desiderata. Nel 2017 la rete televisiva Cielo trasmette un documentario riguardante questa comunità, intitolato “Asex: liberi di non farlo“.
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