Guardando dall’esterno la spirale delle relazioni tossiche e dell’abuso, è facile dire che non potrebbe mai capitare a noi – specialmente se in quella spirale ci siamo nat* e cresciut*, e ne conosciamo bene le dinamiche.
Eppure, molto spesso, sono l* stess* bambin* testimoni di relazioni disastrose e violente ad avere le maggiori probabilità di ripetere quel ciclo, invece che spezzarlo. Proprio su questo delicatissimo concetto si basa l’adattamento cinematografico del best seller “It Ends With Us – Siamo noi a dire basta”, firmato dall’autrice Colleen Hoover e basato sulla sua esperienza personale.
Una meravigliosa Blake Lively interpreta la protagonista Lily Bloom, in una storia che finalmente racconta la tridimensionalità delle donne vittime di violenza domestica e lo straziante dilemma tra l’amore e il rispetto per sé stesse, offrendo una narrazione intensa e commovente che illumina le sfumature di un tema spesso controverso.
Appena ventitreenne, Lily si trasferisce a Boston con il sogno di aprire un originale negozio di fiori, lasciandosi alle spalle un’infanzia segnata dalla violenza del padre verso la madre. Qui incontra Ryle Kincaid (Justin Baldoni), un affascinante ma tormentato neurochirurgo, ed è amore a prima vista. Il loro rapporto, inizialmente basato solo sull’attrazione fisica, si trasforma lentamente in una relazione stabile grazie alla pazienza e alla determinazione di Lily.
Tuttavia, la maschera di Ryle inizia presto a sgretolarsi, rivelando un uomo violento, soggetto a scatti di rabbia e “blackout” mentali causati da traumi infantili, che lo portano ad abusare fisicamente e sessualmente della compagna
Inizialmente incapace di riconoscere i segnali di pericolo, Lily trova scuse per giustificare il comportamento di Ryle, convincendosi che il loro amore è diverso e che lui può cambiare. La situazione si complica ulteriormente con il ritorno improvviso nella sua vita di Atlas Corrigan (Brandon Sklenar), suo primo fidanzatino.
“It Ends With Us – Siamo noi a dire basta” è forse il romanzo più controverso mai scritto da Hoover, spesso criticato per la sua crudezza e il modo in cui la narrazione tende a romanticizzare i rapporti tossici.
Tuttavia, una rilettura più attenta svela invece la genialità dell’approccio adottato dall’autrice, capace di trasporre magistralmente i sentimenti e le rielaborazioni di una donna che non accetta di essere caduta nel circolo vizioso dell’abuso, ed il suo straziante percorso nel realizzarlo.
Approccio che la sceneggiatura di Christy Hall sa riprodurre fedelmente nella trasposizione cinematografica prodotta dalla Sony Pictures e distribuita nelle sale italiane da Eagle Pictures dal 21 agosto, anche grazie a un cast maturo e straordinariamente talentuoso.
La rappresentazione di Lily, con le sue fragilità e la sua forza, offre uno specchio in cui molte donne possono riconoscersi, e la sua lotta per spezzare il ciclo della violenza diventa un messaggio potente di speranza e resilienza.
“It Ends With Us – Siamo noi a dire basta” non lascia indifferenti, è un invito a riflettere sulle dinamiche dell’abuso e sull’importanza di riconoscere i segnali di pericolo nelle relazioni.
Ma è anche una storia di coraggio e di empowerment femminile, che ci ricorda come spezzare il ciclo della violenza sia possibile, e come ogni persona abbia il diritto di vivere una vita libera dalla paura e dal dolore imparando a dire, finalmente, basta.
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