BERLINO – Nel terzo millennio Volker Beck può essere felice, anzi raggiante: la Germania ha detto si alla sua creatura, la proposta di legge sul matrimonio gay che è passata almeno nelle parti più importanti.
Ma non è finita qui. L’anno 2000 sembra che sia un anno d’oro per Beck: il 7 dicembre scorso il parlamento tedesco ha votato la riabilitazione delle 50.000 vittime gay del nazismo. Era stato lui cinque anni fa a porre il tema all’ordine del giorno del dibattito parlamentare. L’insistenza e la caparbia di Beck affinché nella discussione sulla riabilitazione delle vittime del nazismo fossero inclusi anche i gay hanno sollevato le accuse del PDS (estrema sinistra) e della FDP (liberali): sembrava che così facendo volesse solo procrastinare il dibattito. Adesso il parlamento tedesco ha addirittura formalmente riconosciuto colpevole quel legislatore che dopo la guerra permise che il famigerato §175, che condannava l’omosessualità ed è stato abolito soltanto nel 1969, rimanesse in vigore.
Ma chi è Volker Beck? E’ un gentleman: molto pacato, tratti fini, ben curato e con un leggero touch di charming- fra i politici tedeschi purtroppo molto raro. Nel tempo libero colleziona francobolli, legge Harry Potter e viene in vacanza in Italia per godersi gli affreschi di Giotto e i piaceri della tavola. Nasce in Svevia, a Stoccarda nel 1960, dove studia storia dell’arte e letteratura tedesca. Lascia una carriera come storico dell’arte per dedicarsi alla politica, i suoi cavalli di battaglia sono i diritti civili e la difesa delle minoranze. Già negli anni ottanta si batte contro il tabù dell’omosessualità. In un clima ancora irrespirabile molti gay non avevano il coraggio di dichiararsi, questo lo spinge a lottare non solo per i propri ma anche per i diritti altrui e così diventa il primo addetto alla politica gay nel partito dei Verdi; a quei tempi l’amministrazione parlamentare gli sospese il telefono perché la denominazione "addetto ai gay" non era compatibile con la terminologia ufficiale dell’istituzione. Nel frattempo ne è passata di acqua sotto i ponti, e negli anni 90 durante una delle puntate della "Lindenstrasse" (una delle soap più famose in Germania) in pieno pomeriggio, quando le nonne spalmano la Nutella sul pane dei nipotini, due uomini si danno il primo bacio "televisivo".
di Emanuele Sgherri – da Berlino
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