Nozze gay e adozioni. Il tema torna nella campagna elettorale – se mai se ne fosse andato – dopo un’intervista su SkyTg24 di Maria Latella a Nichi Vendola. “C’è un minimo comune denominatore fra Sel e Pd, il minimo che dobbiamo all’Italia è uscire dal medioevo, dare riconoscimento alle coppie di fatto, dotarci di una legge contro la violenza omofoba” su cui il silenzio della Chiesa appare “inquietante”, ha detto il leader di Sel a proposito delle iniziative sui diritti lgbt che saranno affrontati dal prossimo governo di centrosinistra.
Ma per quanto riguarda matrimoni e adozioni per le coppie gay, Vendola ha spiegato che “non è nel programma di governo” ma “rientra nelle prerogative di un partito”. “Non tirerò Bersani per la giacchetta – ha sottolineato -. Non vivrò il mio ruolo come quello avendo sentito le parole di Bersani, dirà più uno”, non sarò quello che “metterà continuamente in fibrillazione” il governo. “Credo che gli italiani debbano avere garanzie sul fatto che il centrosinistra garantisce stabilità”, ha concluso riferendosi al disegno di legge sui Dico che fece cadere il governo Prodi.
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