Un vignettista australiano in queste ore sta scatenando un mare di polemiche paragonando i gay ai nazisti. La vignetta, comparsa sul The Australian di Rupert Murdoch, raffigura gli attivisti gay come delle truppe naziste vestite con l’uniforme arcobaleno.
L’immagine, da molti ritenuta offensiva, è opera del vignettista Bill Leak, e si intitola ‘Waffen – SSM’, quindi con un riferimento diretto alle truppe del partito nazista di Hitler.
La vignetta nasce dal fatto che l’Australia è divisa sull’introduzione del matrimonio omosessuale, e l’autore evidentemente voleva ironizzare sull’aggressività delle associazioni LGBT. Le reazioni sui social alla vignetta non sono state affatto positive. Ma forse la miglior risposta è arrivata da un altro vignettista, David Pope, del quotidiano Canberra Times, il quale ha dato a Leak una lezione mostrando alcuni lavori di Richard Grune, un talentuoso disegnatore gay della Bauhaus School di Weimar, deportato nei campi di concentramento.
Hey kids. Today’s lesson is on drawing, Nazis, and homosexuality…
— David Pope (@davpope) 21 settembre 2016
Richard Grune, a German artist, spent almost 8 years in Nazi concentration camps for the “crime” of homosexuality pic.twitter.com/bRowJdN0pu
— David Pope (@davpope) 21 settembre 2016
Grune survived the Nazi campaign of “extermination through work” and made lithographs of his experience in the camps pic.twitter.com/5750OPPqPC
— David Pope (@davpope) 21 settembre 2016
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Rendere un concetto totalizzante è sempre sbagliato. Un gay non rappresenta mai tutti i gay. Detto questo, che gli omosessuali siano tra i generi più repressi, INTOLLERANTI e vittimismi (nonché nullafacenti sul fronte diritti, anzi controproducenti) è evidente.