Lorella Cuccarini, da Rapunzel a una gay Filumena Marturano?

Lorella Cuccarini, da Rapunzel a una gay Filumena Marturano? - lorella cuccarini rapunzel base - Gay.it Blog

RAPUNZELVola con tanto fiato in gola. E da bionda diventa mora. Da mamma più amata degli italiani diventa matrigna in Rapunzel la replica di successo in corso al teatro Arcimboldi di Milano fino a dopo le feste con la quale ormai da un anno sta girando l’Italia. Da icona gay a donna impegnata, favorevole alle unioni civili ma contraria con una certa nettezza alla pratica dell’utero in affitto. Perché – sembra quasi di sentire una novella Filumena Marturano – i figli non si pagano. Tutto questo è Lorella Cuccarini, già stella televisiva che oggi, bellissima cinquantenne, ha deciso di svoltare dedicandosi alla radio e al teatro.

lorella-cuccarini-1Sabato scorso, dopo molti anni, è tornata negli studi Mediaset, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo dove con coraggio è tornata a dire la propria opinione a confronto con la bandiera rainbow, un simbolo che rappresenta tutti i colori – ha sottolineato con intelligenza Lorella – e che per questo deve (o almeno dovrebbe ndr) lasciare spazio a tutte le differenze di opinione.

Queste le parole della Cuccarini: “Io ho sempre detto di essere favorevole alle unioni civili ma la frase che è andata al centro della polemica era rivolta ai bambini, all’utero in affitto e prescinde il tema della sessualità: credo che come tutti ho il diritto di poter esprimere le mie opinioni”.

utero-in-affittoAlla Toffanin che la incalzava rispetto al proprio pensiero sul Family Day, Lorella ha ribattuto: “Io ho detto a quella manifestazione: i figli non sono un diritto e non si comprano. Sì, condivido questo pensiero, nell’utero in affitto i bambini non conosceranno mai i genitori biologici, diversamente da un bambino adottato. E francamente si apre un mercato che io trovo abbastanza inaccettabile perché si sono lette tante storie di donne che accettano di affittare l’utero e finiscono in una spirale di sfruttamento. Credo che sia inconcepibile che una donna accetti di abbandonare un bambino che ha portato in grembo per nove mesi. Bisogna rispettare chi la pensa diversamente da me ma è giusto che anche io possa dire quello che penso”.

Frasi nette e sincere di una donna di spettacolo compiuta, una attrice che a cinquant’anni ha deciso di non nascondere più le proprie emozioni, di non vergognarsene e che – ce lo prendiamo come licenza poetica – vedremmo bene in una versione 2016 della Filumena Marturano di Eduardo De Filippo  rivisitata in salsa gay, dove i figli restano figli che per forza di cose debbono essere tutti uguali ma la mamma, non una coraggiosa ex prostituta ma una madre surrogata, di fronte a un ricco borghese omosessuale, conceda forse la propria gestazione ma almeno escludendo lo scambio di denaro, mettendo avanti davvero – e in maniera autenticamente rivoluzionaria – l’amore senza altri condizionamenti esterni.

lorella-cuccarini-genteL’unico modo per rendere accettabile e (usiamo la parolona) morale una pratica che ad oggi resta non solo fuorilegge in Italia ma fuori dal comune sentire della maggioranza delle donne e anche di una gran parte di italiane e italiani omosessuali che, forse per paura di essere accusati di omofobia dall’omogenitore militante di turno, tacciono o sviano il discorso. Lorella Cuccarini non lo fa e, forte proprio del suo essere un’icona gay acclarata, tira un rovescio di quelli che ci piacciono contro gli appassionati del “pensiero unico” in salsa omosessualista che almeno su questo blog, indiscutibilmente gay e assolutamente non omofobo, non riuscirà mai ad avere diritto esclusivo di tribuna.

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