Dopo il via libera alla carriera alias al Comune di Milano, anche Roma ha mosso i primi passi per fare altrettanto.
Ad annunciarlo Marilena Grassadonia, Segreteria nazionale e Responsabile Diritti e Libertà di Sinistra Italiana nonché Coordinatrice Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale. Nella giornata di ieri Grassadonia e l’assessore Andrea Catarci hanno partecipato all’avvio, insieme alle Organizzazioni Sindacali, dell’iter per il riconoscimento della Carriera Alias al personale dipendente di Roma Capitale.
L’identità alias o carriera alias possono essere intese come protocolli che permettono alle persone trans* e non binarie di apparire nei documenti burocratici interni di enti, istituti o aziende con il nome corrispondente alla propria identità di genere. Questo nome, differente da quello registrato all’anagrafe, diventa la referenza principale, senza la necessità di attendere cambiamenti ai documenti ufficiali.
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“L’obiettivo è chiaro, promuovere e tutelare il benessere psicofisico di tutto il personale e favorire un ambiente lavorativo più accogliente e rispettoso di ogni soggettività“, ha precisato Grassadonia. “Avviare la carriera alias vuol dire porre l’attenzione ai percorsi di affermazione di genere e di autodeterminazione, promuovendo cultura e formazione e fornendo strumenti operativi per contrastare le discriminazioni sul luogo di lavoro. L’attivazione dell’identità alias si tradurrà nella sottoscrizione di un accordo di riservatezza confidenziale, senza la necessità di ulteriori giustificazioni, tra la persona dipendente e l’Amministrazione Capitolina. Ancora un passo importante sulla strada dei diritti“.
24 ore prima il Sindaco della Capitale aveva trascritto altri due atti di nascita di bambine figlie di coppie omogenitoriali. “La giunta Gualtieri ha tra le sue priorità quella di allargare la sfera dei diritti e delle libertà personali e lo sta dimostrando ogni giorno con atti concreti”, ha precisato l’assessore Catarci.
Immediato l’attacco di ProVita, per bocca del presidente Antonio Brandi: “Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha messo nero su bianco il furto, a due bambine, dei loro papà, eliminando così di fatto la figura paterna dalla loro vita. Trascrivere atti di nascita di bambini con “due mamme” o “due papà” è un sopruso morale per i bambini ed è una prevaricazione nei confronti della legge italiana. I bambini, infatti, nascono da una mamma e un papà e hanno diritto a una mamma e un papà e a crescere con loro. Al contrario, con questi atti i sindaci del Partito Democratico continuano ad aprire pericolosi spiragli anche a pratiche illegali e disumane e a condonare reati commessi all’estero, come l’utero in affitto e la compravendita di gameti umani a fini riproduttivi. È per questo sempre più urgente che il Senato approvi il disegno di legge per rendere reato universale l’utero in affitto, così come già votato mesi fa alla Camera“.
Le linee guida adottate dal comune di Milano in relazione alla carriera alias partono dalla Costituzione Italiana, facendo riferimento all’art. 2 della Costituzione a proposito dei diritti fondamentali della persona, passando per l’ormai vetusta legge 164 sulla transizione (quella che in Italia obbliga visite psichiatriche e chirurgia ndr) e favoriscono la piena inclusione lavorativa di tuttə coloro che intendono modificare nome e identità nell’espressione della propria autodeterminazione di genere, così come previsto dal contratto collettivo nazionale di riferimento.
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