Una vetrina di un bar romano con un cartello omofobo un po’ troppo esplicito: "Sono molto meglio i pantaloni rotti nel culo che il culo rotto nei pantaloni". La brutta scoperta ha spinto l’associazione Gay Center a chiedere non solo di rimuovere il cartello offensivo ma anche di ritirare la licenza al bar. "La vicenda del cartello esposto nel bar in Prati è sintomatica di una strisciante sotto cultura che offende i gay e che li mette alla berlina, in questo caso con battute da bar. Non si tratta di un caso isolato ma solo di uno che è finito sotto i riflettori. Se Roma vuole essere una capitale a livello delle altre capitali europee non può consentire che ciò avvenga. Quindi non solo quel cartello va rimosso, ma è necessario e urgente prendere misure più ampie". Lo dichiara in una nota il portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo.
Dal Municipio XVII, intanto, il Pdl si spinge dapprima a minimizzare e poi ad impegnarsi affinché il cartello venga rimosso. "La vicenda del cartello esposto nel pub in Prati, che tanta polemica sta suscitando – dichiarano in una nota congiunta Luca Aubert, capogruppo del Pdl al XVII Municipio e Lorenzo Santonocito, vice presidente della Commissione Servizi Sociali – probabilmente non voleva essere intenzionalmente offensiva nei confronti di nessuno ma una semplice burla da quattro chiacchere al bar. Tale cartello però risulta essere posto in un luogo aperto al pubblico e quindi come tale suscettibile di offendere la sensibilità delle persone in quanto effettivamente troppo diretto e volgare, pertanto ci impegneremo a far rimuovere tale cartello, se necessario anche con un atto di Consiglio municipale. Episodi del genere – concludono – sono da condannare poiché potrebbero alimentare una facile cultura omofoba che tutte le Istituzioni debbono provvedere ad estirpare senza distinguo".
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