Militanti dello Stato Islamico (ISIS) hanno eseguito una condanna a morte nei confronti di un ragazzo quindicenne gettandolo da un tetto di un palazzo in una città della Siria orientale, Deir ez-Zor, perché sospettato di essere gay. Lo riferisce Ara News, una agenzia siriana di informazione indipendente.
Il ragazzo quindicenne è stato arrestato dai militanti ISIS con l’accusa di omosessualità. “L’esecuzione è stata orribile ed è avvenuta venerdì davanti a una grande folla“, ha dichiarato a Ara News un testimone oculare della brutale esecuzione. Il ragazzo era stato catturato “nella casa di un leader ISIS” giovedì 31 dicembre. Il ragazzo è infatti stato accusato di essere impegnato in una relazione omosessuale con un importante ufficiale dell’ISIS, Abu Zaid al-Jazrawi. Mentre il ragazzo è stato condannato a morte, Abu Zaid è stato inviato sul fronte iracheno. “Abu Zaid è stato costretto a lasciare la Siria e unirsi ai fronti di combattimento nel nord-ovest dell’Iraq. La decisione è stata presa dalla dirigenza ISIS “, ha detto la fonte. Pare che la Corte della Sharia a Deir ez-Zor avesse chiesto la condanna a morte anche di Abu Zaid per essere omosessuale, ma i comandanti dell’ISIS hanno insistito per espellerlo e spedirlo in Iraq,
Il gruppo estremista ha eseguito decine di uomini presunti omosessuali nelle aree del controllo in Siria e Iraq negli ultimi mesi, che abbiamo più volte documentato. Recentemente abbiamo poi pubblicato un reportage dell’Associated Press sulla storia di tre ragazzi gay fuggiti da morte sicura per mano dell’ISIS.
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