Nella giornata di ieri la regina Elisabetta si è distinta ancora una volta con un sintetico discorso anti-discriminazione.
Nel tradizionale Queen’s Speech di inaugurazione del Parlamento britannico tenuto nella giornata di ieri, la regina Elisabetta II ha infatti glissato sull’imminente visita di Stato del presidente degli Usa Donald Trump per parlare direttamente di discriminazione.
Il governo, assicura la regina, farà ulteriori progressi per abbattere ogni pregiudizio: “Il mio governo farà ulteriori progressi per affrontare il divario retributivo di genere e la discriminazione contro le persone sulla base della loro razza, fede, genere, disabilità o orientamento sessuale”.
A fronte di una situazione politica delicata, con il potenziale accordo (ancora da definire) tra il primo ministro Theresa May e gli estremisti nord-irlandesi del Dup (omofobi e antiabortisti), il messaggio letto dalla regina – e scritto dal governo stesso – cerca di placare gli animi.
Ce n’è sicuramente bisogno, anche perché le ultime rilevazioni pubblicate parlano di un’omofobia molto radicata anche nella stessa Londra: il 42% degli omosessuali intervistati, infatti, ha dichiarato di aver subito episodi di omofobia (verbale o fisica) negli ultimi 12 mesi.
Dal 2014 ad oggi, da quando cioè i matrimoni LGBT sono diventati legge nel Paese, si parla di un incremento del 35% di crimini omofobi in città. Solo uno su tre, però, ammette di aver denunciato. Anche per questo motivo la città è stata tappezzata con dei manifesti che incoraggiano le vittime di omofobia a segnalare ogni crimine d’odio.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
Al di là della forma di Stato, una monarchia, in UK ormai sia destra sia sinistra sono per i matrimoni egualitari. Da noi abbiamo ancora una destra omofoba contraria persino alle unioni civili.