5 anni dopo la morte dell’amatissimo Franco Perrello, all’età di 85 anni si è spento Gianni Reinetti, per 52 anni rimasto al suo fianco. Gianni e Franco sono stati la prima coppia ad unirsi civilmente a Torino, il 6 agosto 2016. Esattamente sei anni fa.
“Avremmo voluto farlo prima, ma non c’è stato possibile”, dissero all’epoca al cospetto della sindaca Chiara Appendino. “Questa legge doveva arrivare prima: ci siamo sentiti diversi e discriminati per tanti anni. Anche noi siamo una famiglia e da oggi lo saremo finalmente anche di fronte allo Stato“.
Poche settimane dopo Gianni e Franco, entrambi credenti, scrissero a Papa Francesco, ponendogli un semplice quesito: “Le domando Santità, dopo aver vissuto per 52 anni con il mio compagno, dopo esserci scambiati amore e sostegno, dopo aver condotto una vita a due, seguendo i canoni di correttezza ed onestà verso gli altri, siamo una famiglia?”.
Alla morte di Franco, l’arcivescovo Cesare Nosiglia ribadì come “non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia“, suscitando l’indignazione di Gianni: “L’arcivescovo dovrebbe soltanto vergognarsi. Mi spiace dover dire questo, perché sono un cristiano, un credente, ma la mia fede, così come quella di Franco, è sempre stata lontana da ipocrisie“. Il parroco di Santa Rita, denunciò un incredulo Reinetti, provò a negare i funerali di Perrello.
La speranza è che tutto ciò non si debba ripetere un’altra volta, con i funerali di Gianni, altra metà della coppia LGBT+ più longeva d’Italia. Ora chissà dove ritrovatasi.
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