Boy George, Margherita Hack, Fiorella Mannoia, Roberto Vecchioni, Daniele Silvestri, Enrico Ruggeri, Gino Paoli, Loretta Goggi, Milva, Dacia Maraini e Ilona “Cicciolina” Staller… sono oltre 50 i vip che Francesco Belais, dj e giornalista, ha incontrato per sollecitarli, oltre che sul loro lavoro di artisti e sulle loro idee sull’omosessualità, sul terreno, invero poco approfondito nel nostro Paese, della laicità.
Le interviste, raccolte in 10 anni, sono pubblicate nel libro L’occasione fa l’uomo laico (ed. Elmi’s World) e raccontano il paese dalla prospettiva di chi lo osserva dagli studi delle tv, dalle cattedre dell’università, dai microfoni o dalle consolle o, perché no, dall’alto dei best seller. E la simpatia per le battaglie lgbt, dalle unioni civili all’adozione fino al matrimonio gay, è spesso espressa dai personaggi noti con serenità disarmante. Ne parliamo con l’autore.
Perché hai deciso di raccogliere le tue interviste in L’occasione fa l’uomo laico?Questo libro nasce dal senso di indignazione che provo nel vivere in un Paese privo di leggi su coppie, adozioni e così via. Viviamo senza diritti civili, con una Chiesa che entra a gamba tesa nella politica, e un alveo politico colluso con Oltretevere. Negli ultimi 10 anni ho incontrato decine di personaggi pubblici. Guardandomi indietro mi pare che non si sia fatto neppure un passo avanti. Al contrario, mi sembra si sia andati indietro. Eppure il coro di oltre 50 voci raccolte raccontava una realtà ben diversa, moderna e laica. Ho raccolto quelle voci per dare il mio piccolo contributo al cambiamento.
Hai incontrato scienziati, cantanti, fotografi, scrittori, di destra, centro e sinistra. Alcuni li hai intervistati per Gay.itSì, come Oliviero Toscani, che non ha usato eufemismi contro la Chiesa e i preti e si è espresso decisamente a favore alle leggi sulle unioni omosessuali. Loredana Bertè ha insistito sul fatto che il nostro Paese non sia libero. E poi è tutta a favore dei nostri temi, in un discorso un poco contorto, quasi un delirio. Ma lei è pazza, e lo dico in senso positivo.
Qual è il personaggio che più ti ha sorpreso?E’ significativo che il libro apra con Don Franco Barbero, un ex prete allontanato dalla chiesa proprio da Ratzinger, ma che continua il suo magistero. Dice che “si è sacerdoti per tutta la vita” e la sua lezione di laicità, dai pulpiti e nell’intervista, è davvero esemplare.
Raccontaci qualche retroscena inedito delle interviste?A dire la verità ho trovato persone molto disponibili nell’incontrare e confrontarsi direttamente con i media gay…
Qualcuno si sarà sottratto all’intervista…Gianna Nannini, Ron e Tiziano Ferro nella versione pre coming out, nonostante l’insistenza si sono sottratti alle interviste. Erano tutti personaggi accomunati dai mormorii che circolano sul loro orientamento e i loro uffici stampa, gentilmente, ma con fermezza, hanno rifiutato l’intervista. Voglio sperare che non fosse ritrosia a parlare con noi… Nel libro mi manca anche Mina, che non è nel mondo della non consistenza fisica, e Raffaella Carrà. Ma ho ascoltato Sabrina Salerno e Donatella Rettore, due “pazze” in senso buono, mentre Margherita Hack è illuminante.
Hai anche raccontato un coming out molto atteso.Sì, vado molto fiero dell’intervista a Maria Antonietta Sisini, compagna per oltre 30 anni di Giuni Russo che mi ha raccontato molto serenamente che erano in coppia e che avrebbero voluto una legge per regolamentare il loro rapporto con diritti e doveri. Quell’intervista fece scalpore…
Daniele Capezzone, pre Popolo della Libetà, era molto pro gayDifendeva la laicità con veemenza inaudita… non ha più parlato di questi temi e spero per lui che non abbia cambiato idee oltre che bandiera. Ma è giusto che quello che diceva resti scritto.
Dopo averli ascoltati tutti, quale ricetta emerge per rendere laico questo Paese?Molti degli intervistati lamentano il servilismo della politica alla Chiesa cattolica e tutti dicono che gli italiani sono più avanti di coloro che dovrebbero governare il paese. Sai cosa manca? Bisognerebbe tornare a dare voce proprio al popolo italiano.
di Stefano Bolognini
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