L’omofobia, stando al sindaco di Pignataro Mario Evangelista, non c’entrerebbe nulla con l’aggressione subita da una coppia gay italo-inglese lo scorso sabato da parte di un gruppo di rumeni.
"Qui a Pignataro non siamo omofobi – ha dichiarato Evangelsita -, e questo non può essere un episodio che ci taccia in questo modo". Il primo cittadino, poi, racconta una dinamica dei fatti del tutto diversa da quella conosciuta finora. "Qui non c’è alcuna Festa della Birra, ma la sagra patronale della Madonna Addolorata – precisa il sindaco -. Certo, ci sono anche i banchi che vendono la birra, ma i fatti sono accaduti, a quanto mi risulta, alle 4 del mattino tra sabato e domenica davanti al cancello di una villetta all’estrema periferia del paese. Non alla sagra, alla quale non è successo assolutamente nulla ed è andato tutto tranquillo".
"C’è stato un intervento dei carabinieri, chiamati non so da chi – ha aggiunto – che hanno trovato queste due persone che hanno riferito di essere state aggredite, loro dicono, da dei romeni. Io non so cosa pensare – ha proseguito il sindaco – però certo due persone alle 4 del mattino davanti a una villa privata è un fatto che fa riflettere. Non credo che possano essere stati malmenati perché omosessuali". "Due romeni che picchiano altri due individui alle 4 del mattino davanti a una villa… forse non posso escludere che fossero due ladri, e si siano disturbati a vicenda. Il fatto di essere inglesi e gay certamente non lo esclude. Comunque – ha concluso – escludo qualsiasi pista omosessuale, perché qui in paese i gay che conosciamo sono tutti benvoluti e rispettati come gli altri".
"Aggredire e pestare due uomini solo perché si stanno baciando è un episodio assurdo", E’ invece il commento di Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma. "Chiediamo a tutti i testimoni presenti di aiutare le forze dell’ordine a rintracciare gli aggressori – continua Marrazzo -. E’ inconcepibile che due uomini, sposati nel proprio paese di residenza, la Gran Bretagna e in vacanza in Italia, subiscano violenze di questo tipo. L’Italia, che non ha nessuna legge contro omofobia e transfobia e che non riconosce e tutela le coppie gay, è, agli occhi della comunità omosessuale internazionale, un paese arretratissimo e incivile". "Invieremo già oggi una lettera – aggiunge Marrazzo – al sindaco di Pigantaro e al presidente della Provincia di Frosinone, Antonello Iannarilli per richiedere un incontro".
Chiede, invece, l’intervento di Renata Polverini la presidente di Di’ Gay Project Imma Battaglia. "Esprimo piena solidarietà alla coppia aggredita – continua Imma Battaglia – augurandomi che le forze dell’ordine facciano piena luce sui responsabili. L’Italia non solo è arretrata sui diritti delle persone omosessuali rispetto agli altri Paesi europei ma rischia ancor di più di esportare un’immagine negativa su episodi che mostrano un’arretratezza che dà del nostro paese un’immagine brutta e omofoba".
"Un grave episodio di omofobia e di violenza, che condanniamo con forza – risponde la presidente della Regione Lazio Polverini -. Voglio esprimere solidarietà alla coppia inglese. Mi auguro che gli aggressori siano identificati e puniti nel più breve tempo possibile".
L’aggressione di sabato richiama, inevitabilmente, l’attenzione sulla tanto attesa legge contro l’omofobia, ferma in commissione giustizia e oggetto di un acceso dibattito tutto interno alla comunità lgbt. "Questa sarà solo la prima della tristemente lunga lista che oggi stesso sottoporrò alla Commissione Giustizia della Camera – dichiara Paola Concia, relatrice di uno dei due testi in esame -. Nel mio intervento solleciterò tutti ad accelerare la discussione sulle proposte di legge contro l’omofobia e la transfobia, che ormai da nove mesi sono tornate in discussione in Commissione".
"Visto che finora sul ddl hanno parlato solo i rappresentanti del Pd – ha aggiunto la deputata – chiederò con forza che tutti i colleghi parlamentari di Idv, del Pdl, dell’Udc, di Futuro e Libertà e della Lega abbiano il coraggio di fare coming out, prendere posizione e dire finalmente cosa pensano di una legge che contrasti l’omofobia e la transfobia in Italia. In questo modo i tantissimi gay, lesbiche e trans che subiscono ogni giorno violenza e vivono nella paura potranno sapere chi è contrario, chi fa solo propaganda e chi vuole davvero lavorare per cominciare a rompere il muro dell’intolleranza".
E alle tante reazioni si aggiunge anche quella della Ministra Mara Carfagna che definisce quanto accaduto "un episodio grave, inaccettabile, che danneggia, tra l’altro, l’immagine del nostro Paese, che rifiuta e condanna ogni forma di violenza".
"In attesa che il Parlamento si pronunci con una legge che abbia scopo deterrente – continua la responsabile delle Pari Opportunità – è importante che le istituzioni investano sulla prevenzione e sull’educazione. Per questa ragione abbiamo voluto istituire la Settimana Contro la Violenza che si terrà tra meno di un mese in tutte le scuole e che aiuterà a diffondere la cultura delle rispetto e il contrasto all’omofobia tra le giovani generazioni".
"Questo conferma che per il razzismo omofobo ciò che è più intollerabile è l’affettività tra persone dello stesso sesso – commenta Franco Grillini, responsabile nazionale per i diritti civili e l’associazionismo dell’IdV -. Non a caso ad aggredire, ancora una volta, sono gruppi di maschi che esprimono una cultura rozza e brutale, figlia di un maschilismo criminale che non viene sufficientemente combattuto. Finché non si prende di petto una delle grandi tragedie dell’Italia pre-moderna, e cioè la sopravvivenza della brutalità del maschilismo, non si risolveranno né il tragico problema della violenza omofona e nemmeno i brutali delitti che si compiono quotidianamente in abito familiare". Condanna verso l’episodio arriva anche dal presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione che esprime solidarietà "alle vittime di tale vile e barbara azione e lo sdegno per ogni violenza e in particolare per quelle causate da motivi abietti. Ribadisce la richiesta al Governo di rafforzare gli interventi di prevenzione e repressione di tali episodi". Basterebbe che l’Udc votasse in parlamento a favore di un testo contro l’omofobia, per cominciare.
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