ROMA – “Avremmo voluto i pacs nel programma dell’Unione e ora, che nel programma è stato tolto il riconoscimento giuridico delle unioni civili e di fatto, chiediamo che l’Unione chiarisca quali diritti intende riconoscere alle coppie di fatto. E’ un atto di responsabilità necessario di fronte a milioni di cittadini omosessuali e non che attendono una risposta chiarà. Così Titti De Simone, parlamentare di Rifondazione Comunista si rivolge all’Unione, alla vigilia della mobilitazione lanciata per domani dalle associazioni Arcigay e ArciLesbica.
‘Siamo stati costretti ad un compromesso discutibile -commenta- Ma abbiamo evitato che il problema venisse cancellato dal programma dell’Unione. C’è un punto di partenza seppure arretrato: in questo compromesso non viene riconosciuta giuridicamente l’unione di fatto, ma vengono riconosciuti giuridicamente i diritti delle persone che, indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale, fanno parte delle unioni. E allora partiamo da qui per rassicurare queste persone e il nostro bisogno di eguaglianza nei diritti. Dica l’Unione, fin d’ora, quali sono questi diritti che con una legge dello Stato verranno fissati dal governo che succederà a Berlusconi: la reversibilità delle pensioni, il diritto ereditario, l’assistenza in caso di malattia, la voltura in caso di affitto, la facoltà di decisione da prendere in caso di incapacità di intendere e di volerè.
‘Questi – conclude De Simone – sono i punti focali della domanda di riconoscimento giuridico delle unioni di fatto che non possono essere elusi e su cui va espressa con chiarezza, pubblicamente la posizione dell’Unione”.
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