Chi si è innamorato dell’atipico licantropo Jacob Black, muscolo guizzante e labbro sensuale, amico d’infanzia di Bella Swan e antagonista sentimentale di Edward nell’epocale saga di Twilight che tornerà a novembre con la prima parte di Breaking Down, non si perda lo spettacolare action-thriller Abduction – Riprenditi la tua vita di John Singleton (2 Fast 2 Furious) in uscita oggi nelle sale italiane.
L’attore che lo interpreta, il lanciatissimo Taylor Lautner – allora era l’adolescente più pagato di Hollywood, oggi ha diciannove anni ed è tra i neomaggiorenni più richiesti in assoluto – torna al cinema dopo un allenamento intensivo di boxe, wrestling e parkour (disciplina metropolitana nata in Francia negli anni ’80 che consiste nel superare una serie di ostacoli all’interno di un percorso). Il ginnico Lautner non si è certo spaventato: fin da piccolo pratica regolarmente football, baseball ma soprattutto karate, arrivando a vincere per tre anni consecutivi il Junior World Championship.
Nell’adrenalinico Abduction – letteralmente significa "rapimento" – Lautner interpreta il liceale Nathan Harper, da sempre convinto di vivere la vita di un’altra persona. Quando scopre l’immagine di sé da bambino in un sito web di persone scomparse, si rende conto che suo padre e sua madre non sono i suoi veri genitori ed è costretto a fuggire con l’unica persona di cui si fida, la vicina di casa Karen di cui è innamorato (Lily Collins). Si ritrova così immischiato in un pericoloso caso di spionaggio e preso di mira da killer professionisti il cui compito primario è eliminarlo prima possibile. Ma chi è veramente Nathan e perché gli è stata costruita una vita fittizia?
Il cast deluxe di questo Bourne Identity in grado di bilanciare azione, dramma, suspence ma anche humour è semplicemente sfavillante: oltre a Lautner e Collins spiccano la suprema Sigourney Weaver, la fascinosa Maria Bello (An History of Violence), il veterano Alfred Molina (Chocolat) e l’emergente Michael Nyqvist (Uomini che odiano le donne).
Singleton è semplicemente entusiasta della performance di Lautner: "La cosa fantastica di Taylor è che riesce a fare molte cose che sono fisicamente complesse – spiega il regista -. Sa boxare. Conosce le arti marziali. Sa saltare con grande agilità. Credo fosse davvero eccitato all’idea di fare gran parte dei suoi stunt. Le persone che ammira molto come attori, Harrison Ford e Tom Cruise, fanno quasi tutti gli stunt nei loro film d’azione. Voleva fare questa esperienza. È fantastico per me come regista perché poi in fase di montaggio non sono obbligato a fare grandi tagli nelle sue scene d’azione, essendo davvero lui in queste sequenze sbalorditive".
"Per me, Abduction è essenzialmente una storia su un ragazzo che non sa chi sia suo padre – chiarisce Singleton -. È la storia di un giovane che cerca di trovare se stesso, il che la rende una storia universale, perché tutti noi siamo alla ricerca di noi stessi in un certo senso. Il film contiene una grande dose di azione, ma l’ispirazione mi è venuta dai racconti di avventura classici, in cui il protagonista subisce un cambiamento e una trasformazione grazie all’esperienza avventurosa che vive".
"Gli spettatori rimarranno davvero colpiti da quello che Taylor Lautner è riuscito a fare in questo film. Tutti sanno che è un bel ragazzo. Ma vedendo quello che fa in questo film capiranno che è una nuova stella del cinema, che sta crescendo e che lo vedremo per molti anni a venire. Non è semplice vanteria affermare tutto ciò: in questo film Lautner riesce ad essere carismatico, romantico, affascinante e capace di picchiare duro. E cos’altro si potrebbe volere?"
"Mi sono sempre piaciuti i film d’azione – conferma Lautner -. "Fino ad ora, questo è stato il ruolo più impegnativo dal punto di vista fisico che abbia mai interpretato, ed è fantastico. Ma c’è anche molto di più. Adoro il personaggio e tutto quello che gli succede nel corso della storia".
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