Pare che un cucciolo su quattro non ce la faccia a rimanere nella famiglia di adozione oltre il primo anno. Le persone civili cercano qualcuno a cui regalarlo o venderlo, mentre gli incivili lo abbandonano o lo depositano di notte davanti ad un canile. Ma c’è un modo, sembra efficace, per evitare di sbagliare cane acquistando un cucciolo di una razza che non si adatta alla propria personalità. Lo afferma lo psicologo americano Stanley Coren in un libro ben fatto e assai curioso: “Cani e padroni” (Mondadori, pp.330, L.32mila), in cui cani e padroni vengono divisi in categorie sulla base delle loro attitudini e personalità, e poi riuniti in accoppiate vincenti.
Per sapere quale personalità si possieda è necessario fare il piccolo test riportato nel libro, mentre i cani sono già classificati in sette gruppi che racchiudono tutte le razze: gli affabili, i protettivi, gli indipendenti, i sicuri di sé, gli abitudinari, gli affidabili e gli intelligenti. Si scopre così, ad esempio, che chi ha un’alta predisposizione al dominio ed è poco estroverso dovrà scegliere un Alano, un Terranova o un Beagle e tenersi lontano da Dalmata, Shar-pei e Husky, mentre chi è molto estroverso e si fida degli altri potrà optare per il Pastore tedesco, il Boxer o il Dobermann ma dovrà tenersi alla larga dal Fox terrier e dallo Yorkshire.
E dopo essersi divertiti a fare il test e a scoprire a quale gruppo appartiene il cane che dovremo scegliere per instaurare con lui un vero e proprio sodalizio d’amore, sarà interessante leggere quale rapporto lega e legava alcuni famosi scrittori, scienziati, attori e uomini politici al loro amico a quattro zampe. Per Emily Bronte il boxer Keeper fu un compagno insostituibile, le trotterellava accanto durante le lunghe passeggiate nella brughiera. Steinbeck amò teneramente il suo barbone Charley, tanto da dedicargli un libro che raccontava dei suoi viaggi in compagnia del cane. J.F.Kennedy traeva conforto dal suo terrier Charlie tanto da affidarsi alla sua consolante e silenziosa presenza durante la crisi dei missili a Cuba.
Ma Charlie non andava d’accordo con Jacqueline, e dopo l’assassinio del presidente la vedova se ne liberò. Un altro presidente americano, George Bush, faceva quotidianamante la doccia con la sua springer spaniel Millie. E il dalmata del grande drammaturgo Eugene O’Neill dormiva in un letto a baldacchino costruito appositamente per lui. Isaac Newton si arrabbiava con tutti fuorchè con la sua volpina Diamond, che non fu punita nemmeno quando per errore distrusse parte della relazione sulla gravità che Newton doveva presentare alla Royal Society. Si vengono a sapere anche particolari inquietanti: Sigmund Freud sosteneva di affidarsi alle reazioni del suo Chow Chow per valutare lo stato mentale dei suoi pazienti.
di David Fiesoli
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