In Afghanistan la società è basata su una forma di patriarcato estremo.
È per questo che moltissime famiglie in Afghanistan decidono di travestire le proprie figlie da bambini, affinché possano evitare le estreme discriminazioni che le donne subiscono fin dalla nascita.
È un’usanza centenaria chiamata bacha posh, “vestita come un ragazzo”. Permette alle bambine di frequentare le scuole migliori, giocare e vivere in libertà; evita inoltre alle famiglie senza figli maschi di subire lo stigma sociale dovuto a questo “deficit”, considerato imperdonabile. Inizia già dalla primissima infanzia, quando i genitori iniziano a progettare la vita della propria figlia come se la sua identità di genere fosse maschile.
Il problema si pone raggiunti i 16-17 anni: arrivata la pubertà i connotati femminili diventano impossibili da nascondere e non bastano più abiti maschili e capelli corti. Le famiglie quindi impongono improvvisamente il ritorno al genere di appartenenza e scelgono un marito per la propria figlia. Spesso però questo momento è un trauma: dopo aver vissuto tanti anni della loro vita da uomini, “smettere” di essere un maschio e “diventare” dall’oggi al domani una donna è terribile.
Questo provoca anche una repentina prevaricazione delle libertà personali. Dopo un’infanzia vissuta nella libertà, le bacha posh tornano ad essere vittime di un sistema patriarcale malato, chiuse in casa e costrette all’invisibilità e alla sottomissione al proprio marito. Con l’aggravante che essendo cresciute in un ambiente maschile, non imparano tutto quello che le donne afghane dovrebbero conoscere, ossia cucinare, cucire e occuparsi della casa. Tutto ciò aumenta notevolmente il rischio di abusi e violenze domestiche da parte del marito padrone.
L’incredibile fenomeno è stato analizzato da moltissimi studiosi e scrittori: Jenny Nordberg, giornalista e scrittrice premio Pulitzer, ha vissuto per più di un anno a Kabul per raccontare la storia delle bacha posh nel libro ‘Le ragazze segrete di Kabul’. Qual è secondo lei un primo passo per far scomparire questo grave fenomeno culturale? “Bisogna coinvolgere gli uomini in tutti i progetti e i tavoli di lavoro sulla parità di genere: bisogna educarli al rispetto e all’uguaglianza delle donne perché loro detengono il potere. Gli uomini sono la chiave per sovvertire il patriarcato“.
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Mi sento molto male a scrivere : puo’ la religione , o meglio gli uomini che si servono d’essa arrivare a simili aberrazioni? Il peggio è che coloro che pensano come me sono considerati decadenti o gli antesignani della stessa.