Torna Pechino Express. E non vedevamo l’ora. Per la terza edizione dall’eloquente sottotitolo ‘Ai confini dell’Asia’, sui nastri di partenza domenica e lunedì prossimi su Raidue in prima serata, la “corsa più pazza del mondo” prevede l’attraversamento di quattro Stati: la Birmania e i suoi templi ieratici, i grattacieli malesiani, il futurismo posturbano di Singapore e le magiche spiagge tropicali indonesiane, giù fino a Bali. Ma soprattutto torna lui, il conduttore più ironico e tagliente che Mamma Rai abbia mai ingaggiato, Costantino Della Gherardesca, piccolo grande Buddha cosmopolita, ma british quanto basta per contenere un’attitudine camp strepitosamente divertente. E quest’anno ha selezionato una squadra di concorrenti ancora più borderline dell’anno scorso. Ne abbiamo parlato proprio con lui.
Quest’anno Pechino Express sembra sulla carta spingersi davvero verso i confini: non solo dell’Asia ma anche del divertimento e della difficoltà delle prove…
Sarà così?
Ti prometto che sarà così anche perché l’anno scorso ho avuto più incidenti di percorso dei concorrenti: ad esempio ho rischiato di perdere un braccio per il morso di un insetto non identificato e sono caduto col mio volto su una roccia mentre attraversavo il fiume Mekong. E durante le classifiche vedevo Massimiliano Rosolino e Corinne Clery completamente illesi. Questo non deve più accadere! Vista la cattiveria del capoprogetto Cristiano Rinaldi anche le missioni saranno decisamente più difficili.
La rivelazione di quest’anno potrebbe essere la make up artist transessuale Alessandra Angeli detta Angelina. Sembra davvero un vertiginoso mash-up tra te e Divine. Dove l’avete trovata?
Credo che Angelina sarebbe molto contenta di essere descritta così. Angelina in realtà è molto lontana da Divine nello stile di vita: va a letto presto e si sveglia all’alba. Con l’umorismo si avvicina a John Waters, quello sì. La conosco da molti anni, vive a Milano, lavora nel mondo della moda.
La sua femminilità prorompente mette in ombra la sua parte maschile, non si direbbe nemmeno che è una trans… Racconterà il suo percorso?
È estremamente femminile perché ha iniziato il suo percorso molto presto. Nessuno, nemmeno in Rai, si sono fatti domande sulla dimensione sessuale. Non è un’attivista che va ai Gay Pride.
Insieme ad Antonella Ventura formerà la coppia delle ‘Cattive’. Ma lo saranno veramente?
Sono due cattiverie diverse: a mio avviso nell’animo, se l’animo esistesse, è più cattiva Antonella Ventura. Angelina è molto più prepotente.
Le due cougar, Eva Grimaldi e Roberta Garzia, sembrano promettere bene in quanto a svalvolataggine…
Roberta è molto paziente, benvoluta da tutti. Eva è una forza della natura, una donna incredibile, le fiction non le hanno reso giustizia. Fa ridere, è un personaggio comico. È buona ma una furbona, molto simpatica, sbadata e goffa: durante un briefing sulle regole del gioco è riuscita a rompere quattro bicchieri di vino.
I belloni di turno saranno gli Eterosessuali, ossia il modello israeliano Michael Lewis e il pilota e imprenditore cuneese Luca Betti. Come mai quest’etichetta e non un sinonimo di ‘Sportivi’? C’era il rischio che si pensasse a una coppia gay?
Volevamo dichiarare la nostra sperimentazione televisiva: rimettere eterosessuali in prima serata dopo decenni. Ma anche rendere esplicita la loro sessualità alle signore che guarderanno Pechino Express. Ogni due minuti saranno seminudi.
I benestanti Sofia Odescalchi e Uberto Marchesi sembrano un po’ la versione snob di Marchesa e maggiordomo dell’anno scorso…
Sono la versione chic e di centrosinistra della marchesa. Lei radical chic, lui molto conservatore. Lei è un amore, beneducata – una rarità – lui è uno più legato alle tradizioni, molto ‘tory’ pur avendo solo 19 anni.
Viaggiando per l’Asia, hai riscontrato una dimensione queer?
Sì, tra Birmania e Indonesia: la Malesia è un paese ufficialmente musulmano dove l’omosessualità è tollerata tantissimo. Ci sono molti locali gay a Kuala Lumpur, ho conosciuto malesi che mi han detto che i genitori musulmani hanno insegnato loro ad essere tolleranti con gli omosessuali. Secondo me un Pechino Express nei Paesi Arabi sarebbe importante anche da un punto di vista propedeutico, per esempio Paesi come l’Iran sono molto accoglienti e più sicuri per i gay del Brasile.
Da grande appassionato di musica, quale sarà la colonna sonora di Pechino Express 3?
Ci saranno brani di John Adams, Kevin Ayers, Philip Glass e musiche funzionali a un adventure program scelte da autori chic come Roberto Petrucci e Cristina Limon. C’è una puntata spettacolare a ottobre in cui parleremo della musica ma non posso anticipare altro.
Dal 15 settembre condurrai un programma musicale su Radio Due, ‘Acapulco’. Di che cosa si tratta?
‘Acapulco’ è un programma molto allegro e divertente, non ci sarà rock né avanguardia ma ricerche su musica giamaicana e africana. Durerà mezz’ora, dalle 16.30 alle 17, dal lunedì al venerdì. Sarà sempre estate e si potranno vincere creme solari e teli da bagno anche a dicembre, magliette di Acapulco, un busto di Gheddafi o 45 giri di musica reggae anni ’70.
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