Achille Lauro ha segnato questa edizione di Sanremo 2020 in un modo tutto suo. Ha deciso di scendere le scale indossando un mantello nero di Gucci, per liberarsene a metà canzone, mostrando una tutina glitterata, con cui ha continuato il suo brano, Me ne frego. Già nei minuti a seguire, i social sono impazziti e nel giro di un’ora non c’era un solo utente che non avesse visto in bacheca la foto del cantante con il singolare abito.
Nella conferenza stampa, Achille Lauro ha spiegato anche il motivo del suo gesto, ricollegandosi a San Francesco, che in un dipinto si “spoglia” dei suoi averi per vivere nella povertà. Non è quindi solo un modo come un altro per fare scena, ma sotto c’è un significato. A spiegarlo, oltre al Santo, è lo stesso Achille Lauro, con un discorso preso dal suo libro, Io sono Amleto, che oggi ha riportato anche nel suo profilo Instagram, postando una foto della sua esibizione di ieri, vestito come David Bowie.
Cinquantenni disgustosi, maschi omofobi. Ho avuto a che fare per anni con ‘sta gente volgare per via dei miei giri. Sono cresciuto con ‘sto schifo. L’aria densa di finto testosterone, il linguaggio tribale costruito, anaffettivo nei confronti del femminile e in generale l’immagine di donna oggetto con cui sono cresciuto. Sono allergico ai modi maschili, ignoranti con cui sono cresciuto. Allora indossare capi di abbigliamento femminili, oltre che il trucco, la confusione di generi è il mio modo di dissentire e ribadire il mio anarchismo, di rifiutare le convenzioni da cui poi si genera discriminazione e violenza.
Sono fatto così mi metto quel che voglio e mi piace: la pelliccia, la pochette, gli occhiali glitterati sono da femmina? Allora sono una femmina.
Tutto qui?
Io voglio essere mortalmente contagiato dalla femminilità, che per me significa delicatezza, eleganza, candore.
Ogni tanto qualcuno mi dice: ma che ti è successo?
Io rispondo: “Sono diventato una signorina”.
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vorrei dire a achiòlle lauro che non cè ambiente peggiore di quello gay, in quanto a superficialita'. infatti tutto si riduce a puro corpo e esteriorita'.l'uomo viene valutato x i suoi muscoli e la lunghezza del suo pene e se non cè attrazzione sessuale non esiste dialogo o comunicazione. SMETTIAMOLA DI PARLARE DI OMOFOBIAXCHèI PRIMI OMOFOBI SIAMO NOI , SPUTANDO SU ALTRI GAY , DIVIDENDOLI IN CATEGORIE E SOTTOCATEGORIE. non cè ambiente piu' razzista del nostro , tra bears , taddy bears ,passivi , attivi, sado maso ecc.e soprattutto vecchi e giovani, definiti tutti con disprezzo, se non rientrano nei nostri standard.
Ma sono l'unico a cui sembra l enigmista ( jim carey) di batman con i tacchi?