BABILONIA O L’ARABA FENICE

Lo storica gay magazine non è morto. E domani sarà in tutte le edicole. Con uno staff nuovo di zecca. Diretto da una donna, Lucia Contin. Che ci racconta cosa leggeremo sulla rivista.

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MILANO – Cominciamo col dire questo: la fretta è cattiva consigliera. Molti (me compreso), avevamo recitato il “De Profundis” in onore e gloria di Babilonia, si era aperto un “dérapage”, un accanimento selettivo verso un prodotto editoriale che sentivamo nostro, vicino, sottinteso al movimento Glbt italiano. Ce ne scusiamo con tanta brava gente che alle nostre lacrimucce sostituiva impegno e lavoro non per un’Araba fenice ma per dare continuità a qualcosa di egregio, rivolto all’intera comunità Glbt. Dunque, Babilonia non ha chiuso e da domani la troverete in tutte le edicole italiane.

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In esclusiva vi presentiamo alcune immagini e parliamo con il nuovo direttore della testata, Lucia Contin, milanese, forse la prima donna a condurre un magazine di quest’importanza, affiancata da uno staff professionale come Matteo Macchiavello e Giuliana Naccari. Metabolizzando gli errori anche grossolani di tanti che sopravvivevano su “Babilonia”, la nuova cordata editoriale ha spirito e coraggio imprenditoriale per firmare un nuovo, più rigoglioso capitolo della cultura e civiltà del mondo glbt. A noi non resta che augurare buon lavoro a tutti i colleghi e amici di Babilonia.
Lucia come siete arrivati a Babilonia?
La vecchia edizione ci ha chiesto di tirare su il giornale, per dargli un aspetto più moderno e in linea col mercato editoriale attuale. Matteo è stato colui che si è spaccato le ossa più di tutti, fino a trovare il nuovo editore.
Stiamo parlando del giornale non della società, giusto?
Sì, la Babilonia srl non ci appartiene, è in liquidazione. Noi abbiamo rilevato solamente la testata, nulla a che fare con la Babilonia srl, credo sia importante sottolineare questa cosa.

BABILONIA O L'ARABA FENICE - babilonia new01 - Gay.it

Chi è l’editore acquirente?
La proprietà del giornale è affidata alla Ecentodieci srl, con sede a Milano.
Parliamo del prodotto che domani sarà nelle edicole.
I problemi burocratici sono stati tanti e ci obbligano a uscire con qualche servizio datato. Ce ne scusiamo con i lettori, anche se il prodotto che sfoglieranno sarà qualcosa che li renderà contenti perché, credimi, ci abbiamo lavorato davvero tanto e con immensa passione.
Lucia, cosa vi ha spinto a interessarvi di un giornale che sembrava moribondo?
Forse una sfida, resa possibile grazie alla Ecentodieci. Vedevamo una testata, la più storica tra tutte che era fuori tema e fuori dal tempo, rappresentava un mondo gay che secondo noi non è quello reale.

BABILONIA O L'ARABA FENICE - babilonia new02 - Gay.it

Perseguirete, come dire, una “questione” politica, una linea?
Il nostro scopo è mantenere la massima imparzialità politica. E’ troppo facile legare un giornale gay ad una fazione politica, anche se la logica ci sposterebbe verso la sinistra. Noi intendiamo dialogare con quanti, a sinistra come a destra, desiderano mettersi in gioco sui diritti civili e non solamente a parole. Vorremmo essere lo specchio dell’intera comunità Glbt e allo stesso modo daremo diritto di replica a chi si sentirà criticato, proprio per un senso di trasparenza.
Che giornale sfoglieremo, qual è l’impostazione?
Nel primo anno cercheremo di seguire tecnicamente alcune cose che erano presenti nella passata gestione, come l’attualità o lettere al direttore, ma daremo più spazio alla moda con servizi ad hoc per “Babilonia”; un’intervista a un personaggio (in questo numero: Carel Van Laere), poi rubriche fisse come quella sulla cucina, beauty, auto, tecnologia e design, teatro, cinema, musica classica, turismo e altro che i lettori potranno da domani scoprire andando in edicola.
Lucia, mi sa che vi siete dimenticati delle associazioni glbt.

BABILONIA O L'ARABA FENICE - babilonia new03 - Gay.it

No, nessuna dimenticanza. Ma qualcuno ci ha fatto mancare i canali per contattarli. Da adesso contiamo e desideriamo dialogare con tutte le realtà associative. Purtroppo si è sparsa in giro la voce che eravamo chiusi e questo ci ha danneggiati non poco. Voi, ad esempio, state dimostrando un’etica professionale occupandovi di questa “nuova” Babilonia e ve ne siamo grati. Vi è un’altra novità.
Quale?
Oltre al giornale regolarmente distribuito, ne faremo una versione free da distribuire in alcuni eventi particolari. Così saremo presenti al Pitti di Firenze, ci saremo alle settimane di moda milanesi e altre occasioni, perché desideriamo dare la maggiore visibilità al giornale che è storia del movimento gay italiano.
Mi dicevi anche di altre iniziative.
A gennaio faremo una serata al “Casablanca” di Milano, proprio per uscire dall’angolino esclusivamente gay e farci conoscere anche dai ragazzi gayfriendly. Il nuovo Babilonia è un giornale che può stare tranquillamente anche in una scrivania d’ufficio senza creare inutili imbarazzi. Ci saranno iniziative anche per i nuovi abbonati, grazie alla collaborazione dell’agenzia di viaggi Arcoturismo.
Che tiratura avete?
20 mila copie, in questi primi numeri. Poi vedremo. Contiamo molto sul free press che sconfinerà in molti paesi europei. Abbiamo anche cambiato la qualità di stampa che sarà molto più appetibile per chi ci leggerà.
Con la pubblicità come siete messi?
Pensiamo che molte realtà rivolte ai gay hanno commesso qualche errore. Gay.tv è una rete gayfriendly, noi restiamo un giornale dichiaratamente gay. Il nostro sarà un giornale elegante, al passo con la realtà. Ci sono altre testate gay, ma spesso sono un po’, come dire, approssimative. Noi stiamo presentando ad alcuni sponsor un prodotto che sta suscitando interesse e questo ci fa ben sperare. Inoltre, si stanno facendo avanti alcune aziende di moda e turismo. Siamo interessati a qualche partneship con realtà gay già presenti sul mercato. Siamo convinti che più prodotti a vari livelli ci siano a disposizione della comunità Glbt, meglio è; per questo non vediamo gli altri giornali come concorrenza ma una voce in più a disposizione.
Che dirvi? In bocca al lupo da tutti noi di Gay.it
Crepi. Pensiamo che ne uscirà un prodotto professionale e di grande gusto. Grazie per lo spazio che ci state dedicando, sperando che la collaborazione con noi non si esaurisca qui. Grazie.

di Mario Cirrito

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