La mascolinità “alternativa” dei wrestler di Ben McNutt

Una nuova visione di questo sport, che non si trova in altri.

Il progetto è proseguito per 6 anni, e ancora oggi non si può definire concluso.

L'obiettivo di Ben McNutt è quello di catturare l'omoeroticità a la sensualità dei lottatori.

Un suo album di foto è dedicata anche alle statue dei lottatori che ha scoperto a gli Uffizi.

Con questo suo lavoro, McNutt si è definito un "wresting artist".

Grazie a queste foto, il fotografo nato e cresciuto in Kentucky ha scoperto una nuova forma di intimità.

Secondo Ben McNutt, ci sarà un progresso nella società quando vedendo due uomini che stanno per mano non verranno più etichettati come gay. Il wrestling, in un certo senso, lo ha aiutato a fargli capire questo concetto.

In un'intervista su Qweerty, ha spiegato, riferendosi ai lottatori: "Non hanno paura di abbracciarsi l'un l'altro, o di confortarsi l'un l'altro fisicamente in pubblico e in privato. Immagino che sarebbe difficile trovare lo stesso livello di intimità fisica in altri spazi e comunità tradizionalmente molto maschili".

Nel luglio 2017 è andato in Turchia per fotografare i lottatori durante quello che è chiamato Oil Wrestling.

Si tratta di un festival turco, organizzato a Kirkpinar. I lottatori, a differenza del normale wrestling, si ungono di olio d'oliva.

Prima di partire per la Turchia, McNutt ha voluto imparare le basi della lingua, in modo da poter chiedere a tutti il consenso per pubblicare poi le foto.

Il festival ha origini molto antiche: è nato nel 14 Secolo.

Il festival turco ha ricordato a McNutt la celebre scalata dell'Herndon Monument Climb. Si tratta di un obelisco di 6 metri unto di olio che le matricole dell'Accademia Navale americana devono scalare.

"Il mio lavoro fa parte di un concetto più grande che racconta il fascino umano della forma atletica" ha spiegato.

Secondo il fotografo americano, i lottatori esprimono e trasmettono una mascolinità diversa da quella che siamo abituati a vedere.