Il Cassero non sarà più al Cassero: è ormai definitivo e ufficiale e si svolgerà nei primi giorni di gennaio prossimo il trasloco dello storico circolo bolognese nella nuova sede della Salara. L’accordo tra Arcigay e Comune è stato infatti firmato ieri: la convenzione di durata quadriennale concede all’Arcigay l’utilizzo degli spazi della "Ex-Salara", spazi ch eoltre ad essere decisamente più grandi di quelli della sede attuale del circolo, sono anche provvisti di un giardino.
Soddisfazioni si registrano da più parti: soddisfatti ad Arcigay, dove affermano che «in questa occasione Bologna si confermi e consolidi come "capitale gay d’Italia": nel 1982 la citta’ fu la prima a concedere una sede a un’associazione gay, oggi e’ la prima a ritenere di interesse pubblico i servizi offerti da un circolo omosessuale, tanto da concedergli gratuitamente dei locali e da richiedergli che questi vengano garantiti a tutta la cittadinanza». La convenzione infatti riconosce l’attività del circolo come attività di interesse pubblico, purché, naturalmente, questi servizi vengano offerti a tutta la cittadinanza.
Soddisfazione esprime anche il Comune, perché in questo modo sana il vulnus inferto, secondo la Chiesa, alla devozione alla Madonna di San Luca. Sul futuro della Porta Saragozza, il sindaco Guazzaloca ha chiesto ai suoi assessori idee e proposte. Il vicesindaco Salizzoni è rimasto fedele alla sua idea: trasformare tutte le Porte di Bologna in raccolte di storia della città, dedicare in particolare il Cassero di Porta Saragozza alla memoria dell’impresa del portico e del santuario di San Luca. «Impresa ciclopica dice non solo religiosa ma di altro valore civico. Ricordare che tutta la città si tassò per erigere il santuario e collegarlo alla città, mi sembra ancora un atto dovuto. Ma è un’ opinione personale».
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