A lungo sua sostenitrice, e non a caso criticatissima dalle associazioni LGBT di mezzo mondo, Caitlyn Jenner ha fatto mea culpa.
La 68enne Caitlyn ha infatti preso le distanze dal presidente repubblicano Donald Trump dopo l’ultima folle idea di ‘cancellare’ le persone transgender d’America con una legge ad hoc, che limiti il genere a ‘uomo’ e ‘donna’. La Jenner ha preso carta e penna per scrivere un durissimo editoriale sul Washington Post contro il tycoon, colpevole di attaccare “continuamente la comunità transgender”.
“Sfortunatamente mi sono sbagliata”. “La realtà è che la comunità transgender è continuamente sotto attacco dal presidente. Ha negato la nostra umanità. Ha insultato la nostra dignità per tentare di conquistare l’ala più a destra del suo partito”. “E’ il peggio della politica. E’ inaccettabile e inquientante, mi ha ferito personalmente e profondamente”.
Parole, a detta di molti, clamorosamente tardive, perché nel corso dell’ultima campagna elettorale contro Hillary Clinton la Jenner difese con le unghie e con i denti il vecchio Donald, in quanto certa che avrebbe difeso la nostra comunità. Quanto accaduto nei due anni successivi, purtroppo, è storia recente.
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