Si sono autodefiniti gli Dei dello stadio e con questo appellativo hanno dato il nome al calendario più famoso del mondo, fin dal 2001. Stiamo parlando dei rugbisti francesi e del loro Dieux du Stade, quest’anno arrivato all’edizione numero otto.
I ragazzi (nella foto le prime immagini trapelate), tutti bellissimi e fisicatissimi, posano negli spogliatoi, sul campo, insieme o singolarmente. E restitergli non è facile. In Francia sono tutti molto famosi, al pari dei calciatori in Italia, e il nostro paese ha prestato e continua a prestare alle squadre d’oltralpe giocatori bravissimi come i fratelli Bergamasco.
Insieme al calendario, ogni anno viene venduto anche un dvd del cosiddetto "Making of". Le immagini, rigorosamente in bianco e nero come quelle del calendario, mostrano il lavoro necessario per arrivare alla fotografia finale (quest’anno il fotografo è Steven Klein). I corpi nudi e gli sguardi ammiccanti dei giocatori lasciano senza fiato e non è raro che la telecamera riesca a catturare anche altro.
Ma non è ancora tutto. Il successo delle vendite del calendario ha spinto i produttori a immettere sul mercato anche altri prodotti relativi agli Dei dello stadio: oltre al già citato dvd, negli anni si sono aggiunte una linea di cosmetici e le magliette.
L’accoppiata rugby e gay non è nuova in Francia. In occasione dei mondiali di questo sport che si apriranno il prossimo 7 settembre, sono comparsi per le strade di Parigi i manifesti raffiguranti due squadre intente a scambiarsi amorevoli baci. Lo slogan è "goditi il rugby nella capitale dell’amore", con tanto di video trasmesso in televisione. Ma non è finita. L’associazione Aides, da anni in campo contro l’Aids, ha usato i popolari volti dei giocatori per la nuova campagna di comunicazione contro il virus.
Il video di Enjoy Rugby in the Capital of love
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