Crisi permettendo, con l’avanzare del freddo e le imminenti vacanze natalizie, in molti nasce la voglia e il desiderio di andarsene un po’ al caldo. Se avete voglia di unire spiagge cristalline, palme da cocco a uno dei siti archeologici più grandi del mondo, senza fare a meno di un po’ di vita gay, la Cambogia è una destinazione ideale. Non c’è un volo diretto dall’Italia, per raggiungere la capitale del Phnom Penh bisogna per forza fare scalo in uno dei paesi vicini, Thailandia, Vietnam, Malesia o altri importanti hub internazionali, a seconda della compagnia aerea prescelta. Non preoccupatevi più di tanto di cambiare i vostri soldi in Riel, la moneta locale, i Dollari americani sono accettati da tutti e circolano regolarmente.
Come nella vicina Thailandia, anche in Cambogia la religione ufficiale è il Buddismo. Pertanto, nei riguardi dell’omosessualità, che non è considerata illegale, c’è molta più tolleranza rispetto ai paesi musulmani. Nella capitale Phnom Penh, oltre a un’ampia scelta di alberghi di ogni tipo, potete optare su un’accomodation decisamente gay, il Manor House, hotel, b&b con piscina, gay sono i proprietari e tutto il personale. In un paio di giorni potete visitare la citta, organizzandovi anche un piccolo tour in battello sul fiume Mekong. Il Palazzo Reale (in foto), la Pagoda d’Argento, il Wat Phnom, il Museo Nazionale sono gli spot più interessanti. Merita una visita anche il Museo Tuol Sleng, un tempo principale centro di detenzione, di tortura e di sterminio ad opera del regime di Pol Pot negli anni ’70. In città vi è anche una discreta gay nightlife, un paio di bar, il Blue Chilli e il Rainbow e alcune disco The Heart of Darkness e Pontoon (gay il giovedì notte). Ben tre le saune: Amam Spa & Cafè, Galaxy Khmer e Romantic, quest’ultima la più grande. Se avete voglia di un massaggio rilassante Hero Spa è il posto che fa per voi.
La maggiore attrazione turistica dell’intera Cambogia si trova nei dintorni della città di Siem Reap. Da Phnom Penh si può raggiungere la città con un volo interno oppure con le linee bus locali, il viaggio è decisamente più lungo, ma di gran lunga più economico ed emozionante. In questa area si trova uno dei siti archeologici più grandi e affascinanti del pianeta: le rovine dei templi di Angkor. Un posto dalla bellezza mozzafiato, che necessita come minimo tre giorni per essere visitato, ma uno o due in più non guasterebbero. A Siem Reap c’è un resort gay Men’s resort & spa (in foto), con tanto di piscina, palestra e sauna (aperta anche ai non residenti nella struttura). Gestito da un gay francese e dal suo compagno cambogiano, con tutto lo staff gay estremamente cordiale, è un ottimo posto dove alloggiare. Per uscire la sera, la zona centrale di Siem Reap è molto colorata e vivace. Moltissimi bar, ristoranti e discoteche, tra cui alcuni disco bar gay: The Station Wine Bar, il Linga Bar e Miss Wong Cocktail Bar. Blue Hatha Spa è invece un’altra sauna gay.
Per concludere la vacanza con un po’ di mare, potete spendere gli ultimi giorni a Sihanouk Ville, dove troverete spiagge meravigliose, isolette incontaminate e una vita notturna molto divertente. Il più lussuoso resort è il Sokha, un’imponente struttura, che affaccia direttamente sulla spiaggia più bella, Sokha beach (in foto). Se cercate una soluzione più caratteristica e a buon mercato, indirizzatevi verso i bungalow di Serendipity beach. Lungo la costa i locali notturni e diurni, ristoranti, bar e disco bar sono tutti in fila. Molti di questi affittano anche carinissimi bungalow. Above Us Only The Sky è fra questi una delle strutture più carine. Da Sihanouk potete farvi poi tutte le varie escursioni sulle isole poco distanti. Non ci sono qui dei veri e propri bar gay, ma tutti i locali sono molto gay friendly, così come lo sono tutti i ragazzi khmer. Se amate il genere asiatico, in Cambogia potrete conoscere molti ragazzi carini ed estremamente cordiali. Buon viaggio.
di Francesco Belais
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