Cinema horror e comunità LGBT sono raramente andati d’accordo. Nella stragrande maggioranza dei casi, ci scappava sempre un morto. Almeno. Tutto è cambiato con l’arrivo di Candyman, reboot/sequel del classico anni ’90 che ha conquistato la vetta del box office USA al debutto. Nia DaCosta è così diventata la prima regista afroamericana a riuscire nell’impresa. Ava DuVernay e Gina Prince-Blythewood si erano fermate al secondo posto. Ma Candyman, in Italia uscito in sala con la Eagle Pictures, ha stupito soprattutto il pubblico queer, perché al fianco dei protagonisti Yahya Abdul-Mateen II, Colman Domingo e Carl Clemmons-Hopkins spicca anche una coppia gay, ovvero Troy Cartwright – il fratello gay di Brianna (Teyonah Parris) – e il suo compagno Grady, interpretati rispettivamente da Nathan Stewart-Jarrett e Kyle Kaminsky.
Negli ultimi anni abbiamo visto come la rappresentazione LGBTQ+ negli horror stia finalmente migliorando, basti pensare a Thelma, Freaky e alla recente trilogia Netflix Fear Street, con Candyman ultima piacevole conferma. E per quanto Troy e Grady non siano personaggi principali, in Candyman svolgono un importante ruolo nello svolgimento dell’azione, offrendo al pubblico l’opportunità di vedere un’autentica rappresentazione dell’amore gay. Non a caso sui social si sono moltiplicati i cinguettii e i meme a loro dedicati.
In un’intervista con Shock Ya!, Kaminsky ha sottolineato quanto fosse importante che lui e Stewart-Jarrett rendessero giustizia ai personaggi. “Abbiamo parlato del loro background e della loro storia in modo che quando siamo arrivati sul set i personaggi sembrassero realmente vissuti, e questa è stata una parte davvero importante del processo“, ha detto Kaminsky, poi complimentatosi con il suo co-protagonista. “Nathan è un attore brillante. Mi ha fatto ridere così tanto che era difficile smettere. Mi ha fatto sentire così a mio agio e, come ho detto, ha un talento incredibile. Nutrirsi della sua energia ha ispirato molte delle scelte che ho fatto”. “Sentirsi parte di una squadra che ha l’obiettivo comune di creare un progetto davvero bello è stato fantastico.”
Scritto e prodotto da Jordan Peele, regista premio Oscar di Scappa: Get Out e Noi, Candyman è lo spiritual sequel dell’omonimo horror del 1992, ambientato come il suo precedente a Chicago nel quartiere Cabrini-Green, un tempo zona degradata della città e ora location “in” dove vive Anthony un artista talentuoso sempre in cerca di ispirazione per le sue opere. La leggenda di Candyman, oscura presenza che uccide brutalmente chi lo evoca dopo aver pronunciato cinque volte il suo nome in uno specchio, affascina Anthony che decide di capire se esista davvero. Ma Candyman è fin troppo reale e sta cercando un sostituto che prenda il suo posto, come nuovo spirito vendicatore.
Couple of hours removed from CANDYMAN.
Forgot to flag up the welcome queer representation through a lively Nathan Stewart-Jarrett.
Loved that the film dabbled in politics of an informed queer POC/white privileged guy relationship + how the latter needs to scrub up on history. pic.twitter.com/SzOwTTqo4G
— Darryl Griffiths 🌈✨ (@LegallyBOD) August 30, 2021
the way candyman (2021) is a queer horror movie
— ratcatcher II defense league (@astr0ro) August 31, 2021
One of my favorite things about the latest Candyman is the gay couple that makes it through the movie just fine.
— Charlie Stolz (@Charliestolz) August 30, 2021
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