125 anni, il 21 gennaio 1905, nasceva Christian Dior a Granville, in Normandia. Uno stilista timido, gay, apparentemente senza personalità, non troppo amato dal padre che lo voleva laureato in scienze politiche. Lo stesso padre che comunque gli diede i soldi per avviare la sua azienda, ma che non volle che fosse usato il suo nome, da ricco industriale.
Rivoluzione. Così venne accolta l’arte di Christian Dior nel 1947, a Parigi. Era la sua presentazione, quella organizzata il 12 febbraio, subito dopo la fine della guerra. Le giornaliste americane presenti non nutrivano grandi speranze, a giudicare dalla sede scelta per la sfilata, un vecchio e grigio edificio. Non sapevano ancora che stavano per assistere alla nascita di una nuova moda parigina. Bastò poco per farle cambiare idea. E fu proprio la giornalista americana e direttrice della rivista Harper’s Bazaa, Carmel Snow, a trovare il nome allo stile retrò ma rivoluzionario di Christian Dior: New Look.
Più che parlare di rivoluzione, però, si potrebbe considerare una sorte di ritorno al passato, prima delle due guerre mondiali. Infatti, lo stile di Christian Dior guardava alle donne prima che vestissero i panni di soldatesse. Prima che imbracciassero un fucile. Prima di tutto il dolore, l’angoscia e la depressione causata dagli scontri tra potenze mondiali. Pr questo si parla di stilista retrò, di un’arte démodé. Di un ritorno al passato, appunto.
La moda secondo Christian Dior che diede nuova felicità alle donne
Lo stilista francese, molto amato anche dal mondo gay dell’epoca, aveva l’onere di ridare felicità e bellezza alle donne, che alla fine della guerra erano tornate alla loro vita quasi “normale”. Durante la guerra le materie prime era limitate e razionate, i materiali erano poveri. Dior riprese la lana e la seta, allungò le gonne (prima corte) fino al polpaccio, sfruttando più tessuto di quello consentito negli ultimi anni di povertà. Con gonne gonfie, vita stretta e busti pieni, ridiede una bellezza passata al mondo femminile.
Dal 1947, anno del suo debutto, iniziò a farsi conoscere, vestendo attrici e modelle, fino ad arrivare alla famiglia reale inglese. Fu il primo a non proporre solo un vestito, ma anche diversi accessori. Un’accoppiata vincente. Christian Dior non erano solo disegni e tessuti, ma anche profumi, borse, foulard e scarpe. Una scelta che continua ancora oggi: le 200 boutique sparse in tutto il mondo vengono infatti accompagnate da gioielli e orologi di lusso.
Cover: Sains Kompass
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