Un risultato storico quello messo a segno dalla squadra di pallavolo femminile alle Olimpiadi di Parigi. Un 3-0 contro le ragazze degli USA (fino a ieri campionesse in carica) che ha catapultato il team nostrano nella storia con il primo oro a lungo sognato e finalmente al collo delle atlete. Eppure a “sporcare” in qualche modo la giornata storica dell’11 agosto sono stati uscite e strafalcioni provenienti dagli ambienti Rai e da quelli politici di destra.
È stato Bruno Vespa ad aprire le danze. Nel congratularsi su X con la squadra, si è soffermato in particolare su Myriam Sylla e Paola Egonu usando parole che hanno generato un’ondata di critiche nei suoi confronti. “Straordinaria la nazionale pallavolista femminile. Complimenti a Paola Enogu e Myriam Sylla: brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente”. Che bisogno c’era di fare un riferimento al colore della pelle? E perché parlare di integrazione quando entrambe le atlete sono nate in Italia? Queste le considerazioni portate da molti utenti all’attenzione del giornalista e conduttore.
Sulla questione è intervenuto anche l’Usigrai. Il sindacato dei giornalisti Rai ha infatti diramato una nota sul proprio sito che recita così:
Il post su X di Bruno Vespa è indegno del servizio pubblico. Nel complimentarsi per la vittoria dell’Italvolley l’artista scrive testualmente: “Complimenti a Paola Egonu e Myriam Sylla, brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente”. Vespa oltre a ignorare totalmente la storia delle due giocatrici, che sono nate in Italia dove si sono formate sportivamente, sottolinea senza alcun motivo il colore della loro pelle, dimostrando un razzismo latente e una mentalità retrograda.
E ancora: “Che Vespa sia ormai totalmente inadeguato per il servizio pubblico lo dimostra ogni volta, non ultima la puntata sull’interruzione volontaria di gravidanza con ospiti soli uomini. Ci chiediamo cosa aspetti la Rai a intervenire […]”.
Il padrone di casa di Porta a Porta in un secondo tweet ha poi spiegato la propria posizione chiarendo perché abbia usato il termine “integrazione”:
So benissimo che Paola Egonu e Myriam Sylla sono nate in Italia. Ma basta questo a salvare dalle polemiche chi nasce con la pelle nera? Anche loro purtroppo debbono integrarsi in un mondo più razzista di quanto s’immagini. E le due campionesse ci sono riuscite benissimo.
Una buona intenzione comunicata male? A proposito di cattiva comunicazione, non poteva mancare il generale Vannacci. Postando sui social un messaggio per il team italiano ha scritto: “Le nostre ragazze del volley hanno scritto la storia! Con determinazione, grinta e un cuore immenso, hanno conquistato l’oro olimpico, portando l’Italia sul gradino più alto del podio”.
Qualcuno gli ha ricordato le parole spese in passato su Paola Egonu, di cui aveva detto: “Anche se è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità” (esternazione per cui la pallavolista lo aveva querelato, anche se lo scorso giugno il gip ha optato per l’archiviazione). Vannacci non ha fatto un passo indietro e, come riporta anche Il Tempo, ha rincarato la dose: “Continuo a ribadire che i suoi tratti somatici non rappresentano la maggioranza degli italiani. Ma non ho mai messo in dubbio la sua nazionalità, la sua bravura. Sono orgoglioso che gareggi per noi”.
Dulcis in fundo il disastro del Tg2, che nel servizio dedicato alle ragazze mandato in onda ieri sera ha sbagliato tutti i sottopancia che riportavano i nomi delle giocatrici intervistate. Così Monica De Gennaro è diventata Alessia Orro, che a sua volta è diventata Paola “Enogu” (con tanto di grafia errata per il cognome), mentre la Egonu è stata ribattezzata Myriam Sylla. Per citare i Ricchi e Poveri, suonatissimi nel momento del trionfo del match dell’Italia contro gli Usa: “Che confusione!”.
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