Non ci si capisce ancora niente, e il festival di Sanremo è già alle porte. Pare che Clinton e il suo sassofono non ci pensino nemmeno a salire sul palco dell’Ariston. E nemmeno Renato Zero, Mina e Celentano.
Continua quindi la corsa al grande nome: l’inossidabile Raffaella Carrà, abbandonata per primo da Fiorello, sarà l’incontestata regina dell’Ariston con la sua risata all’uranio impoverito e con i suoi capricci rivestiti di lustrini radiosi. Ma lei non demorde: dopo una cena con Maradona sembra non poter fare a meno di invitare a Sanremo il goleador argentino nonostante le ripetute contestazioni di AN sugli immorali trascorsi del "pibe de oro". Probabilmente l’assessore al turismo Bissolotti non voleva essere da meno chiedendo la presenza di uno degli ex-Beatles, ma la risposta del direttore generale della Rai Pierluigi Celli non è stata molto compiacente: "Ci chieda per il prossimo anno Gesù Cristo e vedremo cosa si potrà fare". Gli spettatori di Sanremo dovranno perciò accontentarsi di divi più attuali.
Tra le presenze confermate potremo godere delle sinuose movenze di Ricky Martin, che probabilmente ci delizierà con uno stacchetto con la Carrà, quel tanto da non farci rimpiangere troppo l’assenza dei Carràmba Boys…
Cosa dovremo aspettarci poi dal probabile ritorno di Madonna, due volte madre, e ora anche moglie, sul palcoscenico dell’Ariston? Sarà abbastanza grande per ospitare insieme due dee di tal consumata portata? D’altronde, dopo aver deciso recentemente di esibirsi assieme a Britney Spears, la Ciccone sembra temeraria a qualsiasi confronto.
Non ci sono dubbi invece sulle presenze di Anastacia, Shivaree, Areosmith ed Eminem il maledetto, che suscita già scandali e polemiche e varrà contestato anche dall’Arcigay che sta organizzando una maniefstazione contro il rapper omofobo
Ma Raffa non si scoraggia e non si accontenta, e sembra voler riunire tutte le "belle" sotto le sue ali in occasione della prima serata, e la carica delle soubrette sembra inevitabile, Claudia Koll, Anna Falchi, Ines Sastre, Laetitia Casta, Valeria Mazza, Eva Herzigova, e forse tutto il calendario Pirelli.
Grandi nomi fanno eco, di giorno in giorno, tra i vertici Rai e i corridoi delle agenzie di stampa, per poi spegnersi in cori di delusione. Francesca Neri, Maria Grazia Cucinotta, Sofia Loren e Celentano sono solo alcuni dei più recenti forfait. Nemmeno la consegna del premio alla carriera sembra aver convinto il molleggiato a presentarsi, pensare che qualche delirante voleva fare la stessa proposta all’ormai virtuale Mina…
Perfino Renato Zero ha rinunciato ad animare una serata con i colleghi italiani Piero Pelù, Pino Daniele, Laura Pausini, Biagio Antonacci ed Eros Ramazzotti, le cui presenze sembrano confermate.
Le presenze maschili sembrano scarseggiare e si fa di tutto pur di allungare la permanenza in Europa di qualche partecipante al Festival di Berlino, magari Michael Douglas o Anthony Hopkins, che l’8 Febbraio sarà in Italia per la presentazione di "Hannibal", casomai si fermasse per uno spuntino…
Il delirio di onnipotenza della Raffa sembrava non avere limite quando ha richiesto Leonardo Di Caprio e Sean Connery come valletti, almeno per una serata, ma ci si potrebbe accontentare anche di Stallone, Brad Pitt o Harrison Ford.
Comunque vada, lo spettacolo sembra assicurato, ma forse ci stiamo dimenticando di qualcosa, questo non è forse il festival della Canzone Italiana?
Così almeno ci ricorda Elisa che quest’anno si candida tra i big riproponendosi finalmente in italiano in sete di rilancio, come Alex Britti, i Bluvertigo e i Quintorigo che probabilmente sperano di recuperare le scarse vendite degli ultimi album. Alcuni giovani come Jenny B e i Sottotono riempiono l’elenco delle mezze sorprese assieme al ritorno di Gianni Bella, autore delle musiche degli ultimi due album di Celentano, e di Fabio Concato.
Nessuno stupore invece per gli immancabili: Michele Zarrillo, Giorgia, Avion Travel, Matia Bazar, Peppino di Capri, Gigi D’Alessio, Paola Turci e Syria che quest’anno viene data per vincente. Non ci stupisce dunque dove sia spostato il baricentro d’interesse, uno dei motivi per cui probabilmente Al Bano ha deciso di non tirare troppo sul contratto con la sua casa discografica tedesca (ne sentiremo la mancanza?).
Ci ritroveremo dunque tutti al dopofestival per vedere come l’iperbarico Papi saprà sapientemente rielaborare lo strabordante trash del Festival più importante del bel paese… Preoccupanti notizie giungono dall’OMS, dopo il 26 Febbraio sono previsti inquietanti cali del QI medio italiano!
di Luca Mistrello
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