Caro Charles,
frequento un corso di danza in palestra e sto cercando di socializzare e di parlare con le persone che ci sono. Io sono nuovo e la maggior parte di quelli che lo frequentano si conoscono già. Ho scoperto che quando cerco di conoscere o avvicinare qualcuno di questo gruppo, alcuni sono molto accoglienti altri sono freddi, e uno si è persino allontanato voltandomi le spalle.
Mi sento ancora tenuto per educazione a essere amichevole a aperto a questa persona almeno non ignorandolo quando c’è (gli dico ciao) o sorridendo mentre parlo con gli altri.
La mia domanda, però, è: che fare quando qualcuno ti taglia fuori? Non mi importa più di conoscerlo ma c’è anche lui nel gruppo. A volte ci incrociamo nell’ingresso e dopo tutto anche lui è un essere umano anche se a volte se la tira troppo con me.
Grazie
Rossore
Caro Rossore,
a volte ci si trova in delle posizioni difficili a comportarsi educatamente con un’altra persona con cui si è costretti a interagire regolarmente. Quando accade la risposta corretta è di non portare i tuoi modi in basso fino al livello dell’altra persona. Come spero che tu sappia, girare le spalle a qualcuno è una censura potente che dovrebbe essere riservata solo alle persone peggiori. Affrontalo quindi con attenzione.
Ti suggerisco di continuare a essere un glorioso faro di comportamento cortese. Detto ciò, però, l’educazione non richiede che tu continui a essere affettatamente amichevole con le persone che ti trattano da villani. Se lo richiedesse io non sarei mai riuscito a fare carriera in questo campo! L’educazione ti concede una terza opzione, quella che sta a metà strada tra Mary Poppino e Crudelia De Mon.
Considera come comportamento cui aspirare una specie di dignitosa, riservata neutralità: continuerai a riconoscere l’umanità di questa persona (augurandogli un buon pomeriggio se lo incroci nella hall o scusandoti se gli pesti i piedi) ma non farai sforzi per essere particolarmente carino (magari trascinandolo in conversazioni senza fine sui suoi romanzieri preferiti del 19esimo secolo o offrendogli un passaggio a casa dopo il corso). In questo modo puoi continuare a essere certo che il trattamento che questo ragazzo ti riserva è un suo problema e non ha niente a che vedere con te.
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di Charles Purdy – Gay.com
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