Home / News / Licenziati perché gay: la Corte Suprema d’America studia tre casi e promette una sentenza

Licenziati perché gay: la Corte Suprema d’America studia tre casi e promette una sentenza

Il titolo VII della legge sui diritti civili può tutelare anche le persone LGBT dalla discriminazione sul posto di lavoro?

Donald Trump
2 min. di lettura

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annunciato nella giornata di ieri che esaminerà tre casi riguardanti la discriminazione LGBTI sul posto di lavoro. In America da tempo si dibatte sul titolo VII della legge sui diritti civili, che garantisce la protezione federale contro la discriminazione per determinate categorie, da applicare o meno anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

Questi tre casi risolveranno finalmente la questione. Nel primo caso, un’impresa di pompe funebri ha licenziato il proprio direttore, Aimee Stephens, quando quest’ultima ha fatto coming out in quanto transgender. Aimee ha annunciato che sarebbe andata a lavorare in abiti femminili, essendo donna, sentendosi rispondere “è inaccettabile”.

Donald Zarda è l’imputato del secondo caso. Altitude Express, Inc. ha licenziato Zarda dal suo lavoro di paracadutista a causa del proprio orientamento sessuale. Ultimo caso, Gerald Lynn Bostock, coordinatore dei servizi di assistenza sociale per i bambini della propria contea licenziato perché omosessuale.

I vari tribunali federali non hanno raggiunto un accordo sul fatto che il titolo VII si possa applicare o meno all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Alcuni si sono espressi a favore delle protezioni LGBTI, altri no. L’amministrazione Trump-Pence ha inoltre complicato la diatriba, perché il dipartimento di giustizia ha più volte dichiarato che il titolo VII non si applicherebbe né all’orientamento sessuale né all’identità di genere.

Ed è qui che deve intervenire la Corte Suprema, chiamata a dare una risposta conclusiva, che arriverà probabilmente nel mese di giugno del 2020, ovvero nel pieno della battaglia politica per la Casa Bianca. La Corte suprema, cosa da non sottovalutare, è attualmente a maggioranza repubblicana. Trump ha infatti nominato due nuovi giudici conservatori, Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh, facendo pendere la bilancia della Corte verso destra. Ma c’è anche un’altra strada da percorrere, per la comunità LGBT, ovvero l’Equality Act, reintrodotto al Congresso dai democratici, che di fatto amplia le protezioni federali in tutta la nazione.

© Riproduzione Riservata
Entra nel nostro canale Telegram Entra nel nostro canale Google

Resta aggiornato. Seguici su:

Facebook Follow Twitter Follow Instagram Follow

Lascia un commento

Per inviare un commento !