Donald Trump vive chiaramente in una realtà parallela alla nostra, tra tweet compulsivi, litri di Coca Cola e decine di ore giornaliere di tv da mandare giù. Nel corso di un’intervista con The Washington Blade, il tycoon si è infatti detto convinto che alle persone LGBT d’America stia piacendo il suo lavoro.
Al centro della questione l’ultima contestatissima legge che andrebbe ad estendere il diritto di licenziamento grazie alla ‘libertà religiosa’, finendo per discriminare chiaramente soprattutto gli omosessuali. Ma Trump, imperturbabile, non ha battuto ciglio.
“Penso di aver fatto davvero molto bene con quella comunità. A loro piace il lavoro che sto facendo. Alcuni dei miei più grandi sostenitori appartengono a quella comunità, e ne parlo molto.”
Parole surreali, per non dire provocatorie, visto quanto detto e fatto da Trump da quando è diventato il Presidente degli Stati Uniti d’America. Il bando ai soldati transgender, il ritiro delle protezioni federali per i lavoratori LGBT, la guerra ai bagni per le persone trans, la proposta di una norma che consentirebbe agli assicuratori e agli operatori sanitari di discriminare i pazienti transgender, e potremmo continuare.
Trump non ha ancora mai riconosciuto giugno come mese ufficiale dell’Orgoglio LGBT, ma è chiaro che a 15 mesi dalla fine del suo mandato tutti, ma proprio tutti, si augurano che l’incubo Donald possa ufficialmente finire nel 2020.
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