Donald Trump è tornato ad esternare fesserie nei confronti delle armi, a suo dire soluzione, e non problema, nei confronti delle stragi quotidiane che ormai caratterizzano gli Stati Uniti d’America.
Dopo aver proposto di ‘armare i professori’, in modo da evitare nuove mattanze scolastiche, il presidente repubblicano ha preso come esempio la triste e indimenticata strage omofoba del Pulse, discoteca gay di Orlando, avvenuta poco meno di due anni fa. 49 le vittime.
Secondo Trump, che ha esplicitato la propria visione nel corso di un dibattito tv, con molte più armi all’interno del locale quella strage non si sarebbe verificata.
“Il 98% di tutte le sparatorie di massa avvenute negli Stati Uniti dal 1950 ad oggi hanno avuto luogo in zone senza armi, dove le pistole non erano all’interno della scuola o del locale, prendendo ad esempio la discoteca Pulse. Ci fosse stata una persona con una pistola, in quel locale, quello che è accaduto non sarebbe successo. Certamente non nella misura in cui è avvenuto, con un pazzo che sparava e sparava, mentre tutti erano privi di difese“.
Peccato che Trump menta, tanto per cambiare, come riportato dalla GLAAD: “L’agente di polizia Adam Gruler, di Orlando, era armato e stava lavorando in quanto ‘security’ al Pulse, quella notte, ed è entrato in azione per fermare colui che era armato“. L’uomo ha però dovuto ritirarsi e aspettare aiuto, quando l’attentatore ha preso con se’ diversi ostaggi.
Anche in campagna elettorale Trump sostenne la follia di andare in discoteca con una pistola, legata alla caviglia o alla cintura, in modo da potersi difendere dinanzi ad un possibile attacco. Il dibattito sul controllo delle armi è tornato centrale, negli Usa, dopo l’ennesima strage scolastica avvenuta la scorsa settimana alla Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, con 17 morti e 14 feriti.
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