Elizabeth Warren è una senatrice del Massachusetts dei democratici americani. Il 31 dicembre ha annunciato la sua intenzione di candidarsi alle primarie, in vista delle elezioni presidenziali. L’appuntamento per le prossime votazioni è previsto tra due anni, nel 2020. La senatrice democratica si è sempre dimostrata aperta nei confronti della comunità LGBT, fino a diventarne una vera e propria paladina.
Ospite fisso del Gay Pride di Boston, ha anche ufficializzato un matrimonio omosessuale. E dopo l’insediamento di Trump, ha sempre combattuto le decisioni discriminatorie nei confronti delle minoranze e legate alle politiche economiche adottate da questa amministrazione. Per tutta la sua vita, Elizabeth Warren si è battuta e si batte ancora per l’uguaglianza.
La Elizabeth Warren pro LGBT
Il suo impegno nella politica di Washington inizia nel 2011, sostenendo il matrimonio egualitario durante l’amministrazione Obama e le politiche federali anti discriminazione nei confronti della comunità LGBT. Dal 2013, anno in cui è stata eletta senatrice, ha votato sì ad ogni legge a favore della comunità. Negli ultimi 3 anni prima delle nuove elezioni, ha anche presentato una proposta di legge per richiedere il rimborso per le coppie LGBT che sono state costrette a pagare più tasse a causa del loro orientamento sessuale. E ha sostenuto un progetto per includere nel censimento anche le famiglie omogenitoriali. Infine, nel 2015 era tra coloro che richiedevano il ritiro del divieto per le persone omosessuali di donare il sangue.
Per annunciare la sua quasi certa candidatura alle primarie, la Warren ha realizzato un video in cui vengono mostrate le sue battaglie. Oltre a diverse immagini mentre balla alla parata dell’orgoglio di Boston. “Il Pride mostra il nostro paese al suo meglio. Vario, inclusivo, unito e forte. Incoraggeremo i progressi che abbiamo compiuto verso la creazione di una società più accogliente per tutti. E continueremo a proteggere i diritti di tutti gli americani, in modo che tutti in questo paese siano trattati con dignità e rispetto. Così ognuno avrà la possibilità di ballare!“.
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