Nelle Filippine sembra non esserci posto per i diritti LGBT. Anche l’ultima battaglia dell’avvocato gay Jesus Falcis non ha avuto effetti positivi. La Corte Suprema infatti ha fatto sapere che non ascolterà più e non esaminerà altre documentazioni fornite dal legale, il quale stava portando avanti la sua lotta contro la legge secondo la quale il matrimonio è concesso solo tra persone di sesso opposto. Una legge realizzata appositamente, pare, per chiudere al matrimonio egualitario e per impedire a livello giuridico il riconoscimento dei matrimoni tra coppie dello stesso sesso contratti all’estero. Insomma, le Filippine gay-friendly restano un miraggio.
Nelle Filippine difatti vige il “codice della famiglia“, il quale sancisce appunto che nel Paese è permesso solo il matrimonio eterosessuale, mentre l’omosessualità e il lesbismo possono essere considerati motivo di separazione. Sebbene l’orientamento omosessuale sia legale nello Stato, la legge non riconosce alcun diritto, e solo dal 2009 è proibita qualsiasi discriminazione delle persone LGBT all’interno dell’esercito.
Interessante invece il fatto che è legale l’adozione dei bambini orfani per le coppie gay, nonostante queste non siano in alcun modo riconosciute.
La battaglia di Jesus Falcis per le Filippine gay-friendly
Falcis ha iniziato a occuparsi attivamente della questione LGBT per delle Filippine gay-friendly nel 2015. In quell’anno, aveva attaccato duramente il codice della famiglia, ma i suoi ricorsi erano stati rifiutati. A settembre del 2019, la Corte Suprema ha risposto alla battaglia dell’avvocato gay con l’ennesimo no, sottolinenando nelle sue argomentazioni:
mancanza di legittimità, incapacità di sollevare una vera questione legittima e violazione della dottrina della gerarchia dei tribunali.
Ma Falcis ha contro tutta la politica e la religione, in un Paese molto osservante. Lo stesso vice presidente (e leader cristiano) Eddie Villanueva, nei confronti della decisione della Corte, ha affermato:
Il Codice della Famiglia è stato creato per rispecchiare i valori storici, tradizionali e religiosi dei filippini sul matrimonio … la decisione della Corte Suprema è uno sviluppo positivo per noi. Ribadisce la nostra convinzione che siamo sulla strada giusta.
Da parte della politica, il solo partito che aveva nel suo programma anche a lotta contro la discriminazione LGBT era l’Ang Ladlag, estromesso dalle elezioni del 2009 per motivi di immoralità. Solo l’intervento della Corte aveva permesso anche al gruppo di presentarsi al voto.
Non a caso, lo stesso presidente, Rodrigo Duterte, nel 2016 aveva prima rassicurato la comunità che non ci sarebbero state repressioni, per poi confessare che era stato omosessuale, ma:
Ero gay ma poi mi sono curato da solo. […] Sono ritornato a essere un uomo grazie alle belle donne che mi hanno guarito. […] Ho odiato gli uomini belli. Ora preferisco le belle donne.
Per il resto, le Filippine gay-friendly non possono essere realtà.
Cover: Philstar
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