FIRENZE – Niente matrimonio per Francesco Piomboni, 33 anni, e Matteo Pegoraro, 21, che questa mattina su appuntamento si sono recati all’Ufficio Matrimoni del Comune per chiedere la pubblicazione del matrimonio. Quando il personale ha constatato che si trattava di due uomini ha fermato la procedura, spiegando poi in una nota che “Non è stato possibile accogliere la richiesta di pubblicazione perché oggi nel nostro ordinamento il rapporto di coniugi si intende tra soggetti di sesso diverso.”
Francesco e Matteo, entrambi membri della sezione fiorentina di Arcigay, evidentemente se lo aspettavano e hanno annunciato che ricorreranno in tribunale per far valere i loro diritti a poter essere considerati ‘sposi’: «La nostra battaglia è appena cominciata» hanno detto, «Dalla nostra parte abbiamo il codice civile che assolutamente non vieta il matrimonio civile agli omosessuali. Se sarà necessario arriveremo fino alla Corte Costituzionale.» Il nocciolo della questione riguarda naturalmente l’interpretazione della Costituzione che parlando di matrimonio non specifica che si debba trattare di due persone di sesso diverso.
L’Italia, nonostante i numerosi inviti in tal senso del Parlamento Europeo, è ormai tra gli ultimi paesi dell’Unione Europea – e l’unico tra i sei membri fondatori (con Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi, firmatari dei Trattati di Roma del 1957) – che ancora non riconosce a nessun livello e in alcun modo le unioni omosessuali, una vera e propria rimozione di una realta’ umana e sociale che si traduce in una palese e grave discriminazione verso una parte dei propri cittadini, a causa del loro naturale orientamento sessuale. (Roberto Taddeucci)
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