“Non sono mai stato falso, ho sempre cercato le mie verità negli spazi in cui potevo. Oggi mi ritrovo a poter parlare senza una maschera, senza uno scafandro“. Gabriel Garko si è confessato a cuore aperto ai microfoni di Verissimo, il talk show del sabato pomeriggio di Canale 5. Di fronte a Silvia Toffanin, Gabriel Garko ha deciso di parlare ad alcuni giorni dal coming out da gay al Grande Fratello Vip.
L’attore ha chiarito alcuni dubbi che la sua confessione ha generato nel pubblico che lo ha sempre seguito, rivelando che quella in corso non sarebbe stata la prima intervista del vero Gabriel. Pur nascondendo il proprio orientamento sessuale, infatti, Gabriel Garko ha affermato di non aver mai detto bugie. Solo di raccontare la verità sotto altre forme, forse anche a causa di un “sistema” culturale e lavorativo controverso:
Le relazioni raccontate sui giornali sono state costruite perché è un sistema che lo impone. Hai il desiderio fin da piccolo di fare un determinato lavoro, ma fossi stato sincero fino alla fine forse non l’avrei fatto, non avrei interpretato i personaggi che ho interpretato fino ad oggi. […] Inizialmente ho giocato e alla fine mi sono ritrovato in una macchina che mi ha incastrato. L’ho mantenuto consapevole di non fare torti a nessuno, se non a me stesso.
Gabriel Garko si è poi soffermato sulla polemica scoppiata in rete sul compenso ottenuto per la partecipazione al Grande Fratello Vip come ospite per l’amico Adua Del Vesco. Pagato per fare coming out? Ecco la risposta dell’attore:
Da che mondo è mondo, ogni personaggio viene pagato per fare un’ospitata televisiva. L’ho trovato offensivo, come dovessi fare beneficienza per dire la verità su me stesso. L’ho trovata pericolosa ed offensiva nei miei confronti e di tanta altra gente. Non è solo un problema nel mio lavoro, ma a 360 gradi. Perché un attore vince un Oscar perché da etero interpreta un gay, ma un gay non può interpretare un personaggio etero? Focalizziamoci sulla persona.
Incalzato da Silvia Toffanin, Gabriel Garko ha rivelato a chiare lettere di aver avuto paura di perdere il lavoro, qualora avesse fatto coming out come gay. “Mi è stato insegnato così“, ha sottolineato l’attore, a cui la conduttrice ha successivamente fatto l’esempio di Tiziano Ferro. Il cantante, dopo aver dichiarato la propria omosessualità, non ha perso il proprio pubblico. “Per i cantanti è diverso“, la risposta di Gabriel Garko, che ha invece evidenziato come il sistema operi anche nel mondo dello sport, soprattutto del calcio:
Fino a qualche anno fa che funzionava così e basta. È una regola fissa, se andiamo a vedere nel nostro passato… Oggi spero che le cose cambino. La prova sarà se riuscirò a fare ancora i ruoli che facevo prima, indipendentemente da quello che faccio a casa mia e nel mio letto. Nessuno fa una scelta del proprio orientamento sessuale, uno ci nasce così. […] È un mostro che ti nasce dentro che non capisci cos’è, ti è sempre insegnato nella vita di essere altro. Quando lo capisci, lo accetti e ti rendi conto che non puoi stare bene con gli altri. […] Ho dovuto fare retromarcia e rimettermi in gioco.
C’è un nuovo Gabriel Garko in città, finalmente sereno. Senza barriere, senza filtri, senza scafandri.
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Fare coming out non è facile per nessuno, ma giustificare con le ragioni dello show-business anni e anni di pantomime, svariate pseudo-fidanzate, paginate di gossip e altre cose di cattivo gusto del genere, mi sembra troppo facile, meglio essere onesti e ammettere di non aver avuto il coraggio.