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La Germania vuole bandire le “teorie riparative”. E in Italia quando?

L’annuncio è arrivato per bocca del ministro della salute Jens Spahn. Entro il 2020, il disegno di legge in Parlamento.

terapie riparative
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39enne attuale Ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, gay dichiarato nonché sposo di Daniel Funke, ha annunciato l’intenzione del Governo di voler bandire entro fine anno le cosiddette terapie di conversione per le persone omosessuali.

Sono per il divieto di queste terapie. Perché l’omosessualità non è una malattia e quindi non ha bisogno di cure.

Poche parole ma buone, quelle dell’esponente conservatore del Governo Merkel, pronto a presentatare in Parlamento un disegno da legge, da discutere entro il 2020. Joerg Litwinschuh-Barthel della Magnus Hirschfeld Foundation, tra gli esperti contattati dal Governo per la pubblicazione di un rapporto entro l’estate, ha dichiarato:

A queste pratiche vengono sottoposti ogni anno migliaia di tedeschi per una specie di ‘rieducazione’ sessuale difficile da definire umana: si tratta di rampolli di famiglie ricche che, non essendo disposte ad accettarne l’omosessualità, vogliono ‘rieducarli sessualmente’ con trattamenti medici accompagnati da terapie di coach e psicologiche, e in qualche caso anche da preghiere ed esorcismi.

Lo scorso anno il Parlamento europeo ha adottato a larga maggioranza un testo non vincolante che invitava gli Stati membri a vietare queste tecniche. Ad oggi solo Malta e alcune regioni autonome spagnole le hanno bandite. Al momento ci sono dibattiti in corso in Belgio, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito. Tutto tace, ovviamente, in Italia.

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