Il tribunale di Osaka si è rifiutato di annullare il divieto al matrimonio egualitario, dopo che tre coppie dello stesso sesso – due gay e una lesbica – avevano chiesto al di riconoscere il bando come incostituzionale. Il giudice ha respinto anche le richieste delle coppie di 1 milione di yen (£ 6044) per danni ciascuna. A Sapporo, lo scorso anno, le tre medesime coppie avevano ricevuto altra sentenza. In quel caso il tribunale specificò come la sessualità, così come l’etnia e il genere, non siano una questione di preferenza individuale. Qualsiasi rifiuto di garantire licenze di matrimonio alle persone omosessuali, sentenziò il giudice, vìola la premessa costituzionale di assicurare la parità dei diritti derivanti dal matrimonio. Da Osaka è invece arrivata tutt’altra decisione, di totale chiusura.
La nuova sentenza ha inferto un duro colpo agli attivisti per i diritti LGBTQ+ del Giappone, che cercavano di aumentare la pressione sul governo affinché legalizzasse il matrimonio tra persone dello stesso sesso. In alcune parti del Paese, le coppie dello stesso sesso possono ottenere certificati di unione che possano aiutarle negli affitti, per esempio, ma non possono sposarsi legalmente, ereditare beni o condividere i diritti delle coppie eterosessuali. Il governatore di Tokyo Yuriko Koike ha in tal senso annunciato che le unioni civili saranno presto disponibili in tutta la città.
Dopo che i sondaggi d’opinione avevano mostrato un costante aumento del sostegno al matrimonio tra persone dello stesso sesso, attivisti LGBTQ+ e alleati avevano sperato che il tribunale potesse creare una sorta di apertura alla discussione sull’uguaglianza matrimoniale. Ma così non è stato. Il primo ministro Fumio Kishida ha esplicitato cautela, affermando che la “questione deve essere attentamente considerata“. Il suo partito non ha rivelato alcuna intenzione nel rivedere la questione o far progredire ulteriormente il dibattito, senza suggerire leggi eventuali per il futuro. Dopo la sentenza, la querelante Machi Sakata ha confessato la sua delusione a Reuters: “In realtà mi chiedo se il sistema legale in questo paese stia davvero funzionando. Penso che ci sia la possibilità che questa sentenza possa davvero metterci all’angolo”.
L’avvocato Akiyoshi Miwa ha annunciato che presenterà ricorso il prima possibile. “Abbiamo sottolineato come volessimo che le coppie dello stesso sesso avessero accesso alle stesse cose delle coppie etero”. La costituzione del Giappone definisce il matrimonio come basato sul “consenso reciproco di entrambi i sessi”.
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