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Ci sono libri difficili da definire, di questo si potrebbe dire che è una piccola chicca, eccitante e impedibile. Parlo di "Maschi Da Dietro: il culo maschile, l’ascesa mediatica di un sex symbol negato" , di Eleonora del Vecchio, con bellissime foto di Giovanbattista Brambilla. Foto in bianco e nero di ragazzi presi di schiena, natiche in evidenza, sode, con la fessura esposta, o chiappe chiare e glabre, appena visibili dagli slip,schiene tatuate, muscoli e sguardi maliziosi.
Ma è il libro ad essere davvero interessante. E’ pubblicato da Mare Nero nella collana Minima Amoralia, costa 8 euro. L’autrice non è nuova ad interessanti e intelligenti "viaggi nel proibito": Eleonora Del Vecchio é scrittrice, sceneggiatrice e saggista, e nel 1996 pubblicò "Sex market"(Castelvecchi), di cui si parlò parecchio. Collabora stabilmente con la rivista Blue.
La sua storia "del culo" parte da lontano. Si domanda:"Poco virili le natiche? Sia dal punto di vista gay che etero esprimono forza e capacità amatorie e riproduttive:dai lombi di Giove ai glutei degli spogliarellisti, il fondoschiena dell’uomo è partito alla riconquista del mondo"
Attraverso brevi capitoli introdotti da allegre citazioni tratte da "La Culeide"("Fa ch’io dipinga un culo immalleabile, atlantico, pittorico ed atletico, classico, erculeo, magico, intoccabile, magnifico, simpatico e magnetico…") la Del Vecchio parte dalla rappresentazione artistica del culo maschile in alcune zone dell’Oriente e nell’antica Grecia, quando la natica maschile viene esaltata e raffigurata in tutta la sua potenza. Scrive infatti:" Un’ispirazione di tal forza deriva probabilmente dal fatto che nei giochi ginnici di Olimpia gli atleti si presentavano nudi, ed allora il corpo maschile venne rappresentato con il solo intento di mostrarne le forme e la bellezza"
Di grande interesse è il capitolo intitolato "Il grande tabù", dove, toccando l’elemento tanto occultato nella nostra tradizione giudaico-cristiana fin dall’inizio si afferma:"Non si può parlare del sedere maschile senza toccare il grande tabù che appartiene al sedere in generale ma forse ancora di più a quello maschile:il piacere anale. Per molti è difficile considerare il proprio fondoschiena come fonte di piacere per un insieme di fattori. E se del culo se ne parla in diversi termini,per lo più estetici e giocosi,raramente si discute di tutta la sfera di emozioni e sensazioni sensuali ed erotiche che questa parte del corpo può dare"
Molte le testimonianze in presa diretta, riportate in modo molto libero e non accademico, quella di PATO, webmaster di SUPERNATICHE, poi Fabio, 31 anni, impiegato che si dichiara "assolutamente soddisfatto del suo posteriore", ecco Antonio Veneziani, poeta e scrittore, che ci racconta come "parla "il sedere maschile, e poi afferma che il culo è sempre stato negletto "anche perché escrementizio, e gli escrementi non sono nobili,farlo diventare nobile è molto complicato…temo comunque che il posteriore maschile sia destinato a fare la stessa fine del sedere femminile:quando una cosa viene scoperta dalla pubblicità diventa poi consumo e danaro, e dal momento che diventa consumo dopo un po’ si satura…."
L’autrice riporta, tra le altre, anche l’opinione di Riccardo Reim, scrittore e drammaturgo, che dice:"questa nuova valorizzazione del posteriore maschile è data sia dal fatto che l’uomo ha riscoperto in sé la sua parte di femminilità e forse la donna ha tirato fuori la sua aggressività che ha represso per tanti anni…comunque viva il culo maschile e qualsiasi cosa passa allargare, estendere il campo così affascinante da scoprire della sensualità e della sessualità.", e mi pare un’ottima maniera per concludere la galleria delle opinioni, esposte in due capitoli. In questa allegra sarabanda che l’autrice definisce "un excursus nella storia, le censure, l’uso irriverente, le mode e le modalità di relazione. Un libro per la liberazione delle chiappe maschili" credo si possano trovare elementi di riflessione, spunti eccitanti e divertenti, punti di vista trasgressivi. Insomma, ve lo consiglio, da regalare a qualcuno molto speciale o per voi, da esibire senza remore, sotto l’ombrellone.
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di Francesca Mazzucato