Lunedì 10 giugno, Passeges su Cielo alle ore 21:20
Trainato da uno straordinario Franz Rogowski, da uno splendido Ben Whishaw e dalla conturbante Adèle Exarchopoulos, il film di Ira Sachs ruota attorno a tre amanti, che si muovono in un vortice di desiderio e risentimento. Rogowski è Tomas, apprezzato regista tedesco che vive a Parigi con suo marito Martin (Whishaw), tipografo inglese. I due sono in crisi, con la comunicazione ai minimi termini e un contatto fisico sempre più distante.
Una sera, nel corso di una festa, Thomas conosce Agathe, fascinosa insegnante. Improvvisamente, e inaspettatamente, il regista viene attratto dalla donna, calamita sessuale dalla quale fatica a staccarsi. Lasciato Martin va a vivere con Agathe, per poi rimettere tutto in discussione dinanzi alla nuova relazione vissuta dall’ex con un celebrato scrittore. Sia Martin che Agathe si trovano così travolti dagli umori tossici e autodistruttivi di Thomas, abbagliato unicamente dal proprio riflesso e incapace di cogliere le esigenze e i sentimenti altrui.
Un dramma relazionale dalla fluidità più manifesta, onesto, reale, intelligente, brillante e brutale nel suo navigare a vista all’interno di una doppia relazione segnata dalla velenosità di un protagonista che è puro narcisismo e instabilità emotiva. Sachs ha co-sceneggiato e diretto un’opera che trasuda erotismo, passione, desiderio e carnalità, esaminando con sapienza il potere all’interno di una coppia e il come lo esercita chi non riesce a farne a meno, accecato dal proprio egocentrismo, distruggendo tutto quello che gli ruota attorno. Ferocemente ironico – basti pensare al surreale pranzo di Thomas con i genitori di Agathe – Passages è una spietata quanto lucida rappresentazione delle relazioni moderne, qui estremizzate nella loro tossicità ma al tempo stesso credibili nella loro sempre più esplicitata e normalizzata fluidità.
Martedì 11 giugno, Casa Roshell su Mubi
Il Club Roshell è uno spazio fondato dall’attivista trans Roshell Terranova a Città del Messico, una stanza intima con un palco che ospita performance, laboratori ed esibizioni in playback. Per chi lo frequenta, è un luogo in cui assumere un altro genere ed esplorare la propria identità.
Casa Roshell, un vivace locale per donne trans a Città del Messico, infrange tutte le regole del gender con grande aplomb. Riflettendo l’atmosfera liberatoria del locale, l’obiettivo itinerante di José Donoso permette ai suoi soggetti di essere a pieno se stessi. Un’oasi di libertà.
Mercoledì 12 giugno, Mr. Leather su Prime Video
Nel 2018 ha luogo la seconda edizione del concorso Mr. Leather Brazil. I favoriti per il titolo sono Dom PC, Kake, Deh Leather e Maoriguy. Il vincitore riceverà la fascia da Dom Barbudo, il primo Mr. Leather del Paese, e avrà il compito di promuovere nel corso dell’anno la cultura fetish e il relativo abbigliamento caratterizzato da indumenti in pelle.
Giovedì 13 giugno, Il Ballo dei 41 su Netflix
Da una storia vera. Alla fine del XIX secolo Ignacio de la Torre sposa la figlia del presidente messicano Porfirio Díaz. Ignacio conduce una doppia vita: la sua ascesa nel mondo della politica si contrappone alla sua appartenenza a una società clandestina. Il delicato equilibrio regge finché non incontra Evaristo, il 42° membro della società. La storia culmina con una retata della polizia che porta alla luce segreti e scandali durante una festa organizzata da Ignacio e diventata famosa come “Il ballo dei 41”.
Venerdì 14 giugno, Milk su Prime Video
Il 26 novembre del 2008, usciva nelle sale d’America Milk di Gus Van Sant. Candidata ad 8 Oscar e vincitrice di due statuette, per il miglior attore Sean Penn e per la miglior sceneggiatura originale, la pellicola vide trionfare un giovane sceneggiatore all’epoca sconosciuto, il 34enne Dustin Lance Black, poi sposatosi con il tuffatore Tom Daley e diventato attivista LGBT nel cuore di Hollywood.
Già nei primi anni ’90 si era parlato di una pellicola su Harvey Milk, diretta da Oliver Stone e con protagonista Robin Williams, ma la palla passò presto proprio a Gus Van Sant, che sin dal 1992 tentò di dar vita al biopic. Nel 2007 la svolta. La Focus Features dà il via libera ma c’è anche Bryan Singer, regista degli X-Men al lavoro su una pellicola simile, fino a quando Singer non si ritrova a doversi fermare a causa dello sciopero degli sceneggiatori che paralizzò Hollywood. Gus Van Sant vuole Matt Damon per interpretare Dan White, assassino di Milk, ma l’attore deve dare la precedenza a Green Zone e viene sostituito da Josh Brolin, poi candidato agli Oscar come miglior attore non protagonista. Oscar vinto da Sean Penn, come miglior attore, e come detto da Lance Black, riuscito a realizzare il film dei suoi sogni, lottando contro tutto e tutti.
Sabato 15 giugno, La Dea Fortuna su Netflix
Protagonisti della pellicola Arturo (Stefano Accorsi) e Alessandro (Edoardo Leo). Nonostante la passione e l’amore si siano trasformati in un affetto importante, la loro relazione è in crisi da tempo. L’improvviso arrivo nelle loro vite di due bambini lasciatigli in custodia per qualche giorno da Annamaria (Jasmine Trinca), la migliore amica di Alessandro, potrebbe però dare un’insperata svolta alla loro stanca routine. La soluzione sarà un gesto folle. Ma d’altronde l’amore è uno stato di piacevole follia.
Scritto da Gianni Romoli, Silvia Ranfagni e Ferzan Ozpetek, il film annovera nel cast anche Serra Yilmaz, Barbara Alberti, Sara Ciocca, Edoardo Brandi, Cristina Bugatty, Pia Lanciotti e Filippo Nigro. Le musiche originali della colonna sonora sono state composte da Pasquale Catalano, mentre tra i brani di repertorio figurano illustri nomi della musica italiana e internazionale tra cui Mina e Ivano Fossati con la splendida, intensa ballata “Luna Diamante”, tratta dal loro album “Mina Fossati”, il vincitore di Sanremo 2020 Diodato con “Che Vita Meravigliosa” e la cantautrice turca Sezen Aksu con la sua “Aldatildik”.
Domenica 16 giugno, Shakedown su Mubi
“Shakedown” è il nome di una serie di feste fondate da e per le donne nere di Los Angeles con go-go dance e spogliarelli per la scena lesbica underground della città. Vediamo clienti infilare banconote nelle mutande delle performer, che celebrano la sessualità saffica al ritmo pulsante dell’hip-hop.
Shakedown è un esuberante esempio di edonismo radicale e una vivace capsula del tempo che precipita il pubblico in uno spazio interamente dedicato al piacere delle donne nere lesbiche. Un esaltante mix di interviste intime, bellissimi volantini artigianali e performance esplicite e spettacolari.
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