Non mi sono mai rivolto a voi per un consiglio ma adesso non so cosa fare. Ho conosciuto un ragazzo siciliano come me ma che vive a Milano. Da molti anni non riesco a vivere una storia, non parliamo del sesso. Le esperienze passate mi hanno inaridito ma ho voluto incontrare questo ragazzo che mi ha contattato sul posto di lavoro, dato che il giorno prima ci eravamo visti e ci siamo folgorati con lo sguardo.
È venuto ad Agrigento, la mia città, per 2 giorni, ha dormito in albergo. Tutto potevo pensare, ma non quello che ci è capitato: abbiamo passato 2 giorni incantevoli, sembrava una favola, la musica alla radio quando ci salutavamo, le stesse scelte al ristorante, la complicità indescrivibile, la naturalezza con cui ci comportavamo davanti agli altri… esistevamo solo noi e nessun altro. Dopo 2 giorni l’ho accompagnato al suo paese e tutti e 2 piangevamo come bambini, non ci volevamo staccare l’uno dall’altro. Non provavo queste sensazioni da anni e pensavo che non le avrei provate più. Adesso mi sento il cuore stretto in un pugno e non faccio altro che piangere e la cosa bellissima è che anche lui ha le stesse emozioni.
Ora entra in gioco la mia parte razionale. Lui ha 25 anni , io 32. Io ho avuto le mie esperienze e anche brutte. Capisco che un ragazzo a 25 anni possa aver voglia di fare esperienze. Ho affrontato e superato la mia accettazione e pretendo il rispetto dagli altri. Lui ancora deve affrontare questa fase. La cosa devastante è la distanza interminabile che ci separa!
Sembra tutto stupido e assurdo ma non si può dare una spiegazione logica e razionale a tutto questo. Sono felice da un lato perchè ho conosciuto un ragazzo con una sensibilità e una dolcezza estrema e sinceramente non credevo più che potessero esserci ragazzi così, dall’altro sono triste perchè sarà tutto difficile. Comunque so che ho superato situazioni tragiche, riguardanti anche la salute e spero solo che il tempo passi in fretta. Vorrei dei consigli per stare meglio ma so che nelle situazioni riguardanti l’amore nessun consiglio può essere utile!
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Caro Salvo,
le emozioni che state vivendo rappresentano l’espressione massima del sentimento: è sempre piacevole leggere frasi ricche di amore.
Essere innamorati però nasconde, quasi sempre, una doppia immagine: la prima raffigura l’emozione, il benessere, il piacere di conoscere; la seconda invece, può fare emergere elementi di disturbo. La lontananza, ad esempio, può esserne una rappresentazione!
Può non essere facile riuscire a sostenere un rapporto a distanza, anche se solamente i componenti della coppia, gli innamorati, possono avere la serenità di decidere e avventurarsi nella gestione della possibile relazione.
Tra le righe appare però evidente che la tua paura non è semplicemente legata al disagio di una lontananza. Mi colpisce il tuo entrare nella visione razionale dell’esperienza facendo emergere altri elementi significativi che si combinano nel turbinio del “vincolo relazionale”. Ad esempio la tua paura della differenza di età, che a mio avviso non sembra particolarmente elevata, oppure lo stato di outing del tuo ragazzo, difficile da gestire in un’eventuale relazione a distanza.
Se parlare di distanza nella relazione per te significa aver paura di non riuscire a controllare l’altro ti rimando l’importanza di capire il vero senso dell’amore e soprattutto dell’elemento fiducia, che dovrà essere la chiara colonna portante della relazione sentimentale.
Anche io condivido con te il concetto che in amore ogni consiglio può essere utile fino ad un certo punto, ma sono altrettanto convinto che eventuali “suggerimenti” riguardanti il superamento di particolari paure “relazionali” possano rappresentare un probabile cambiamento nell’empasse che una persona vive!
Chiediti quanto riuscirai a fidarti di lui e soprattutto accetta non solo il bel confronto legato all’esperienza dell’innamoramento, ma e soprattutto, quello ancor più costruttivo del mettersi direttamente in discussione per quello che ti piacerebbe vivere insieme al tuo compagno!
Un abbraccio
Dr. Fabrizio Quattrini
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di Fabrizio Quattrini
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